Di Francisca: «Capisco la scelta della Cagnotto e anch'io non ho ancora deciso se andare a Tokyo»

Elisa Di Francisca con il figlio
di Mario Nicoliello
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Martedì 11 Agosto 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 10:35

Nonostante sia in vacanza con la famiglia a Noto, Elisa Di Francisca accetta volentieri di commentare la notizia del ritiro della sua amica Tania Cagnotto. La fiorettista comprende la decisione della tuffatrice e rilancia sul suo futuro: ad oggi non è sicura di volare a Tokyo. 
Elisa, sorpresa dall’addio ai tuffi della bolzanina? 
«Non più di tanto, è una scelta che era nell’aria dopo la decisione forzata di rinviare i Giochi di Tokyo. Ho sentito più volte Tania da marzo in poi e abbiamo chiacchierato molto su una situazione difficile da digerire. Entrambe volevano volare in Giappone quest’estate e poi smettere definitivamente per allargare la famiglia, invece il Covid ha spiazzato i nostri piani». 
Scelta comprensibile quindi quella della Cagnotto? 
«La capisco perfettamente. Dopo una vita di sacrifici e il traguardo della maternità il ritorno all’agonismo era stato per lei una sfida, motivata anche dalla collega Francesca Dallapè. Dopo che il traguardo è stato spostato più in là di un anno è giusto pensare anche ad altro e mettere la famiglia al primo posto». 
È possibile conciliare la maternità con la carriera agonistica ad alto livello? 
«Sì, ma con grandi sacrifici, qualche sofferenza e molte rinunce. In tante ce l’hanno fatta, quindi l’esperienza dimostra che le due cose possono convivere. Io ho deciso di tornare in azione dopo la nascita di mio figlio Ettore perché volevo regalargli l’emozione di vedermi in azione su una pedana olimpica. Quando ho saputo del rinvio di Tokyo è come se mi fosse crollato il mondo addosso. Ci sono rimasta molto male». 
Tra un anno la vedremo in azione col fioretto in mano in Giappone? 
«Ancora non ho deciso». 
Intende dire che potrebbe anche ritirarsi? 
«Non lo so, è ancora presto per rispondere. Preferisco aspettare l’autunno e capire la sorte definitiva dei Giochi. In caso di annullamento non andrò più avanti. In caso di conferma valuterò comunque il da farsi. Un altro anno di sacrifici e viaggi non sarà semplice con Ettore che dovrà cominciare la scuola materna e quindi difficilmente potrà seguirmi». 
Nel frattempo ha ricominciato ad allenarsi? 
«Solo a livello fisico. Un paio di volte a settimana faccio ginnastica, nulla più. Non faccio un assalto con l’arma in mano da febbraio e dopo la fine della quarantena ho svolto solo tre lezioni col mio maestro in maggio. Poi ho preferito fermarmi perché in questo momento non ho motivazioni e mi mancano gli stimoli». 
Se dovesse lasciare la scherma ha già in mente cosa fare? 
«Non ci ho pensato ancora, ma prima o poi dovrò cominciare a guardarmi attorno, perché non potrei sopportare di essere disoccupata, quindi dovrò costruirmi un minimo di futuro». 
Chiudiamo con Tokyo 2021. In questi giorni si ipotizzano molti scenari, tra i quali quelli di atleti chiusi nella bolla del villaggio e gare a porte chiuse. Quale è la sua opinione in merito? 
«Spero che arrivi presto il vaccino e che i Giochi si possano svolgere regolarmente.

Gli organizzatori se lo meritano per quanto hanno fatto finora per mettere in salvo la rassegna. Annullare i Giochi sarebbe un messaggio brutto, ma disputarli senza tifosi sarebbe ancora più triste». 

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