Samele, una medaglia d'argento in stile Zemanlandia

Samele, una medaglia d'argento in stile Zemanlandia
di Mario Nicoliello
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Domenica 25 Luglio 2021, 07:30

Zemanlandia è di nuovo una realtà. È stata infatti una giornata all’attacco per il foggiano Luigi Samele conclusasi con una medaglia d’argento penzolante sul petto. La doppietta d’oro dei due pugliesi non riesce perché venticinque minuti prima del trionfo di Vito Dell’Aquila nel taekwondo, il cammino di Samele nella sciabola individuale si ferma sul secondo gradino del podio. Troppo forte per l’azzurro l’ungherese Szilagyi, al suo terzo oro consecutivo nel contesto olimpico. Il magiaro si impone nettamente in finale per 15-7. Il foggiano Samele è quindi il primo azzurro a medaglia a Tokyo, e siccome compirà gli anni proprio oggi, riesce a farsi il regalo più bello. «L’argento è bellissimo, ma sono un po’ arrabbiato per come è andata la finale. Alla vigilia avrei firmato per il secondo posto, poi quando arrivi così vicino all’oro, fai di tutto per vincerlo e se non arriva ci rimani male. Comunque sono felice e devo essere sincero non riesco ancora a realizzare quanto ho fatto. Nei prossimi giorni penso che dentro di me prenderà il sopravvento la felicità, ora non riesco a dire nulla di più». Ma non sono serviti dei giorni, solo qualche ora. Perché l’azzurro in collegamento con la “dark room” di Casa Italia ha ricevuto la sorpresa di un collegamento video in diretta con la sua famiglia, si è commosso fino alle lacrime ed ha gioito mostrando la medaglia d’argento. «Grazie mille, è bellissimo, che sorpresa, vi voglio bene. Ci credete voi? Io ancora faccio fatica», ha detto Samele rivolgendosi ai genitori, i fratelli e i nipotini, che gli hanno risposto «ti aspettiamo con gli spaghetti con le vongole». Gigi ha iniziato alla corte di Andrea Terenzio e fino a ieri la soddisfazione più bella se l’era tolta nel 2012 a Londra quando fu bronzo a squadre insieme a Diego Occhiuzzi, Aldo Montano e Luigi Tarantino. Iniziò da riserva finì da protagonista, ma sempre dentro un gruppo. Adesso ha toccato il cielo da solo, provando la gioia di salire su quel podio tanto agognato senza compagni accanto. «Sono fiero di quello che ho fatto, bisogna onorare una medaglia che ho inseguito per una vita. Ogni giorno bisogna crederci, perché se non sei sicuro delle cose che fai quotidianamente, nessuno potrà mai aiutarti. Ma il mio lavoro qui non è finito».
A SQUADRE
Ad attendere adesso Samele c’è la prova a squadre. «Mi consentirò solo una piccolissima pausa, mezza giornata di domenica senza far nulla per onorare il mio compleanno, poi si penserà a una gara a squadre che non va messa in secondo piano.

Noi ci crediamo, vogliamo farci valere». Appassionato di cucina, Samele paragona la sua medaglia «a una bella Julienne», perché è riuscito cuocere uno a uno gli avversari. Nella vita fa coppia con la collega ucraina Olga Kharlan, conosciuta durante un reality show. Lei ha già in bacheca una medaglia d’oro a cinque cerchi (sciabola a squadre a Pechino), lui nell’armadio ha già deposto dieci medaglie europee e sei mondiali, meno brillanti però delle due olimpiche. Il suo argento è l’ennesima medaglia portata in dote dalla scherma, la miniera dello sport italiano, e fa vivere una giornata magica alla Puglia. Tra Foggia, città natale di Samele, e Mesagne, dove è nato Dell’Aquila, ci sono poco più di 200 chilometri. «Viva la Puglia. Ringrazio la mia città natale così come Bologna, mia città adottiva. Quest’avventura tutta all’attacco mi fa dire: Zeman è tornato». Vieni a ballare in Puglia. 

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