Secondo l'a.d. di Sport e salute, «l'essenza è questa quindi: affidare le politiche per lo sport al Coni, che ha svolto un ruolo di vero ministero dello sport, nella distribuzione risorse pubbliche, che sono destinate alla preparazione olimpica e di alto livello. Questa riforma tenta di riequilibrare sia la 'governancè, con il Coni focalizzato sulla preparazione olimpica, dall'altra destinare risorse all'attività di base che oggi riceve invece il 20%», conclude Sabelli.
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