Rio 2016, i ragazzi d'oro guardano a Tokyo 2020

Gregorio Paltrinieri
di Alessandra Camilletti
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Mercoledì 24 Agosto 2016, 11:04 - Ultimo aggiornamento: 12:38

Fabio Basile da Rivoli, classe 1994, oro nel judo. Medaglia d'oro numero 200 per l'Italia delle Olimpiadi. Daniele Garozzo da Acireale, classe 1992, oro nel fioretto. Gabriele Rossetti, oro nello skeet e 21 anni di perfezione: neppure un colpo sbagliato nella volata verso il gradino più alto del podio. E che dire di Greg Paltrinieri da Carpi? Classe 1994, super oro nei 1500 in vasca. Se Federica Pellegrini a lasciare un po' ci pensa e se la Cagnotto appende il costume al chiodo e si avvicina all'altare - al punto che ieri sulla navetta a Fiumicino i colleghi gli hanno scherzosamente gridato «Tania, lancia il bouquet!» - il team di Rio 2016 consegna all'Italia una nuova generazione di campioni. Generazione Novanta. O giù di lì. Che siano oro, argento o bronzo o che si siano fermati ad un passo dal podio importa - perché sì, la medaglia fa comunque differenza -, ma non più di tanto in prospettiva. Di qui si riparte.
 

 


IL GIAPPONE S'AVVICINA
Le Olimpiadi del Brasile aprono la strada a Tokyo 2020. Medaglie giovani, alcune giovanissime. Visi puliti e sorridenti, in grado di emozionare e di emozionarsi, con la voglia di conquistare il mondo. Un'altra volta. Lo dice anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Ci sono due fattori che lasciano ben sperare per il futuro. Uno, è che è successo di tutto prima della partenza tra infortuni, casi di doping e incidenti dell'ultimo minuto, e la seconda cosa è che abbiamo abbassato moltissimo l'età media degli atleti che hanno vinto una medaglia e soprattutto di quelli che hanno vinto l'oro».

FENOMENI REALI
Niccolò Campriani è l'uomo d'oro dell'Italia team: bissa Londra 2012 con la doppia medaglia. E a 29 anni può togliersi ancora molte soddisfazioni al tiro. «Sono contentissimo della finale che ho fatto. È pazzesco arrivare a due ori, non me l'aspettavo. Ero sicuro che sarebbe stata l'ultima olimpiade e quindi vediamo cosa succederà», aveva dichiarato il fiorentino dopo la seconda conquista di Rio. I giochi sono aperti. Ancora skeet ma femminile l'oro della 33enne Diana Bacosi. Medaglia al collo, il 27enne Elia Viviani è oro spettacolare e testa già proiettata alle gare di stagione: mai mollare, neppure dopo una caduta terribile e una delusione cocente come quella di Londra. E non solo di oro si parla. Ci sono anche generazioni d'argento e di bronzo in grado di stupire. La fiorentina Rachele Bruni, classe 1990, fondista del nuoto, ha conquistato l'argento alla sua prima Olimpiade. Frank Chamizo, 24 anni, è scoppiato in lacrime alla conquista del bronzo, perché all'Italia voleva regalare l'oro. Proiettata al futuro la spada d'argento Rossella Fiamingo, classe 91. A Tokyo ha dato appuntamento anche lo zar della pallavolo Ivan Zaytsev: chi ci sarà, ci sarà, c'è da battere la maledizione del volley.

FUGA PER LA VITTORIA
Quattro anni per provarci ancora. L'anagrafe gioca a favore di molti. Di sicuro per Gabriele Detti, 22 anni, storico bronzo alle spalle di Paltrinieri. Lo stesso vale per Odette Giuffrida, 22 anni, romana di Montesacro, meraviglioso argento nel judo. E così è per Elisa Longo Borghini, 25enne bronzo nel ciclismo. Ha 25 anni anche Daniele Lupo, argento nel beach con Paolo Nicolai, portabandiera d'Italia nella cerimonia di chiusura di Rio. Conta un'età media di 27 anni il team argento del Setterosa. Anche più bassa l'età media del volley femminile (sfiora i 26 anni) che pur avendo fallito il colpo può ben far parlare di sé. Quasi ai 29 il Settebello. Ha prenotato il volo per Tokyo pure Gianmarco Tamberi, 24enne infortunato della vigilia. La voglia di rivincita è già in valigia.