Rio 2016, nuoto: fenomeno Greg sorpresa Detti

Rio 2016, nuoto: fenomeno Greg sorpresa Detti
di Emiliano Bernardini
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Lunedì 15 Agosto 2016, 12:20 - Ultimo aggiornamento: 15:13
NUOTO
dal nostro inviato
RIO DE JANEIRO Millecinquecento metri per godersi una vita. La sua vita. Un oro così pronosticato e atteso che quasi non arrivava più. Le ore come giorni. I giorni come mesi. Poi, finalmente, la piscina. Il blocchetto di partenza. Lo start. Un rapido saluto agli avversari. E via, verso il trionfo. Una nuotata fluida. Solo braccia e ogni tanto un tocco di gamba per stabilizzarsi. Sfila via vasca dopo vasca e fino a 150 metri dall'arrivo anche il record del mondo, stabilito dal cinese Sun Yang a Londra, fa fatica a seguirlo. Poi Greg tira via il piede dal gas e si gode la sua passerella di gloria. L'acqua lo accompagna fino alla porta degli dei dell'olimpo che lui apre con una semplicità disarmante. Eccomi, sono Gregorio Paltrinieri. Piacere. Sorride quasi imbarazzato sul podio, lo aveva sognato quasi tutte le notti. Poi alla fine tanto non è mai come lo immagini. Ruba con gli occhi ogni istantanea da portarsi dietro in eterno. I flash lo illuminano. C'è solo lui. Il suo sguardo va alla tribuna dove c'è Letizia, la fidanzata di sempre. Studentessa di medicina, dottoressa del suo cuore. Poteva prendersi tutto in un colpo solo ed invece ha deciso di voler assaporare le cose. Se le vuole gustare: «Al record del mondo non ho minimamente pensato, non so neanche i passaggi, è stata una cosa che non mi interessava. Forse con tutto l'allenamento che ho fatto, penso di valerlo questo primato. Ma arriverà, arriverà magari la prossima volta».
QUANTE PASSIONI
E' talmente semplice da risultare un anti-personaggio. La sua è una storia semplice, di un ragazzo nato 21 anni fa in provincia. Esattamente a Carpi. L'acqua come elemento fondamentale per la sua vita. A quattro mesi il primo incontro e quella scintilla che scocca all'improvviso. Niente grilli per la testa, né pazze idee. I mostri sacri del nuoto bruciano al massimo 4 vasche, lui invece ne percorre 30. I 1500 stile libero non sono proprio una gara spettacolare, un po' come quella differenza che esiste tra i 100 metri piani e una gara di mezzo fondo: «Io mi diverto a nuotarli». Non cerca lo show, ma solo la vittoria. Vuole scrivere la storia. Negli ultimi due anni è arrivata la consacrazione di un campione che ancora deve scoprire i suoi limiti. A Kazan si è preso il mondo. In Europa detta legge già dal 2012, si è ripetuto anche a maggio a Londra infilando il terzo successo consecutivo. Roba da farti perdere il contatto con la terra. E invece no. Greg è un campione vero. Non si tingerà nemmeno i capelli come stanno facendo in tanti. Si accarezza il ciuffo e quasi rosso in volto dice: «No, no. Non fa per me. Li lascio così». Resterà in Brasile fino al 17. Qualche giorno per staccare la spina. In valigia ha messo la maglia di Kyrie Irving. Spera di riuscire a farsela autografare dal campione del Dream Team Usa. L'Nba altra sua grande passione. È tifosissimo dei New York Knicks: «Non vedo l'ora che arrivi ottobre per l'inizio della nuova stagione. Quest'anno c'è da divertirsi». E te lo dice mentre al collo gli è stata appena messa la medaglia d'oro. E poi c'è la Juventus. Altro grande amore di Greg. Non smettere di sorridere con quei suoi vent'anni portati come si porta un maglione su un paio di jeans. Il futuro è adesso: «Questo è solo l'inizio» dice ridendo. Lo ha seguito anche il premier. «Sono molto contento che il premier Matteo Renzi mi abbia visto vincere l'oro. Ormai segue tutte le mie gare. Ultimamente mi scrive sempre» dice. Felice anche la mamma Lorena. «Non dorme da due notti» dice e quando tornerà a casa gli preparerà «tortellini e lasagna, di cui è ghiotto».
FRATELLI D'ITALIA
Un futuro da vivere bracciata dopo bracciata con il suo gemello Gabriele Detti. Entrambi nati sotto il segno della vergine ad una settimana e circa 300 km di distanza. Quelli che separano Carpi da Livorno. È lui la sorpresa di questa spedizione. Con quello di ieri sono due i bronzi. Unico nuotatore a tornare a casa con due medaglie. Fratelli d'Italia. Non accadeva dai tempi di Rosolino e Rummolo. Sedici anni fa. Sydney. Questa è Rio. Altri stili, altre distanze. Il primo capitolo è scritto. Greg, Gabri a voi la storia. Grazie.