Calcio già in campo, ed è subito Germania-Brasile remake di Rio

Ed è subito Germania-Brasile remake di Rio

Dani Alves, selfie con un tifoso giapponese all'arrivo a Tokyo
di Giacomo Rossetti
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Mercoledì 21 Luglio 2021, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 22 Luglio, 10:27

Brasile-Germania non è mai una partita come le altre. Non può esserlo, in ballo ci sono nove Mondiali e una miriade di campioni che hanno fatto la storia del calcio. Anche domani (ore 15.30 italiane), all’International Stadium di Yokohama, la sfida olimpica tra i verdeoro e la Mannschaft si preannuncia come una finale anticipata del torneo a cinque cerchi.
IL PRECEDENTE DI RIO Si dice che la vendetta sia un piatto da servire freddo. La Germania potrebbe gustarla alla temperatura giusta, visto che ai Giochi di Rio del 2016, la Seleçao sconfisse ai rigori proprio i teutonici nella finale per l’oro. Trascinatore fu Neymar, che si vendicò dell’affronto subito due anni prima ai Mondiali quando - sempre in Brasile - la Germania di Löw umiliò 7-1 i padroni di casa (privi però dello stesso Neymar, infortunato a una vertebra). Al Maracanà nel 2016, Maxi Meyer pareggiò il vantaggio firmato su punizione da ‘O Ney’, ma alla lotteria dagli undici metri Petersen tradì i suoi, consegnando il metallo più ambito al Brasile e al suo numero 10.
C’E’ DANI ALVES Alle Olimpiadi giapponesi il fenomeno del Psg non ci sarà: il suo club non gli ha concesso un altro torneo estivo, oltre alla Coppa America persa in finale contro l’amico Messi. Allora il Ct André Jardine è corso ai ripari arruolando un veterano come Dani Alves per guidare la truppa: l’ex Barcellona, che ormai nel San Paolo gioca centrocampista dopo una vita sulla fascia, ha confermato di non aver perso il senso dell’umorismo, fingendosi uno steward sull’aereo per Tokyo.
TRA COVID E RAZZISMO L’attesa per il debutto ai Giochi di entrambe le Nazionali è stata guastata da due episodi spiacevoli: per il Brasile, la positività al Covid-19 di Brenno, portiere del Gremio. Dopo un ulteriore test, risultato negativo, il ragazzo si è riaggregato ai compagni. La Germania invece ha lasciato il campo all’85’ nell’amichevole contro l’Honduras dopo che un giocatore tedesco, Jordan Torunarigha, ha affermato di esser stato vittima di insulti razziali da parte di un calciatore avversario. Il ct Stefan Kuntz ci è andato giù duro al sito della DFB: «Se uno dei nostri giocatori viene insultato dal punto di vista razziale, non è un’opzione per noi continuare a giocare». Resta però il dubbio di un fraintendimento, considerata la difficoltà di trovare una selezione più multietnica dell’Honduras.
I PROTAGONISTI Le Nazionali olimpiche, si sa, sono meno forti delle loro controparti maggiori.

I giocatori da schierare sono tutti under 23, e ciò riduce al minimo l’inserimento di campioni affermati. Ma le due rose sono già molto competitive. I brasiliani puntano su Gerson, transitato senza successo alla Roma e rilanciatosi al Flamengo prima di tornare in Europa, al Marsiglia. Sempre il club rubro-negro regala una storia di rivalsa: Pedro, oggetto misterioso alla Fiorentina, è tornato a essere una punta di valore in patria. L’attaccante più atteso però gioca - guarda caso - in Germania: il letale Matheus Cunha dell’Hertha Berlino. I tedeschi, dal canto loro, possono contare sul gruppo che ha trionfato agli ultimi Europei U21: sette elementi in grande ascesa, tra cui la diga di centrocampo composta da Arne Maier e Niklas Dorsch. Kuntz ha scelto di portare con sé anche un tipo parecchio sui generis: Max Kruse, 33enne attaccante dell’Union Berlino innamorato follemente del poker. Uno capace di piazzarsi terzo nelle World Series di Las Vegas nel 2014, ma anche di perdersi 75.000 euro di vincita all’uscita da un casinò berlinese.

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