I numeri (e i record) dell'Italia alle Olimpiadi: 40 medaglie in 19 discipline, l'exploit dell'atletica e la maxi-delegazione

I numeri (e i record) dell'Italia alle Olimpiadi: 40 medaglie in 19 discipline, l'exploit dell'atletica e la maxi-delegazione
di Marco Prestisimone
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Domenica 8 Agosto 2021, 08:21 - Ultimo aggiornamento: 28 Settembre, 10:03

Quaranta medaglie in diciannove diverse discipline. Il tutto in sedici giorni intensissimi di gare e grazie a 384 atleti, di cui 187 donne. Una spedizione mai vista, che però è andata oltre le più rosee aspettative: 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi, una simmetria degna del miglior Da Vinci. Che poi "vinci" è quello che hanno fatto gli atleti azzurri in queste Olimpiadi di Tokyo dall'ormai lontano 24 luglio fino a oggi, 8 agosto, giornata della cerimonia di chiusura. Le prime gioie avevano forte l'impronta della forza e della tenacia del taekwondo di Vito Dell'Aquila e della sciabola di Luigi Samele, le ultime hanno l'eleganza delle Farfalle della ginnastica ritmica. In mezzo le imprese del nuoto ma soprattutto dell'atletica. E pazienza se gli sport di squadra (pallavolo e pallanuoto, perché il basket è andato oltre le aspettative) hanno deluso. Stavolta motivi per sorridere ce ne sono eccome. 

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Le Olimpiadi da record dell'Italia

Le medaglie non erano mai state così tante: 36 era il record da battere (e risaliva addirittura a Roma 1960 e Los Angeles 1932), ma il conto sul medagliere è arrivato fino a 40.

A Pechino, Londra e Rio de Janeiro erano arrivati otto ori, stavolta ne sono arrivati due in più. Ed è stato centrato almeno un podio in ognuno dei 16 giorni di Giochi. Anche questo, neanche a dirlo, non era mai successo. 

Gli sport più "preziosi"? Come numero di medaglie è stato il nuoto (sei in piscina, sette con Paltrinieri nella 10 km di fondo), ma l'exploit è stato assolutamente nell'atletica: cinque ori (metà del totale) e soprattutto quel quarto d'ora del 1 agosto tra l'oro di Gimbo Tamberi nel salto in alto e quello di Marcell Jacobs nel 100 metri che è stata la bacchetta magica di un'atmosfera di cui tutti hanno approfittato nei giorni successivi. Fino alla staffetta 4x100 di venerdì. Tantissimi anche i bronzi (20), con un briciolo di amarezza per i quarti posti centrati soprattutto nei primi giorni di Olimpiadi specialmente tra scherma e canottaggio. 

Un "grazie" particolare va a Puglia e Lombardia, che hanno "conquistato" 19 medaglie, quasi una ogni due: Jacobs, Tortu, Desalu al nord ma anche la doppietta nella 20 km di marcia Stano-Palmisano tutta pugliese. Mettendo insieme le due regioni, con 7 ori su 10 sarebbero nei primi 25 paesi del medagliere olimpico. L'età media delle medaglie d'oro azzurre è di 26,33 anni, quella dei medagliati totali è di 26,84. Sedici le regioni italiane andate a medaglie: a Rio erano state 15. Quella di Tokyo è stata un'Italia multietnica: sono arrivati atleti da tutte le regioni e le province autonome d'Italia e anche da ragazzi nati in tutti e cinque i continenti.

Nell'atletica meglio dell'Italia solo gli Stati Uniti

Nel medagliere di specialità l'Italia è seconda dietro gli Stati Uniti con 5 ori conquistati nei 100 metri, nella staffetta 4x100, nel salto in alto e nella marcia 20 km donne e uomini. Gli Usa guidano con lo stesso numero di ori ma con un numero di medaglie complessivo pari a 23 (5 ori, 12 argento e 6 bronzi). Dietro all'Italia la Giamaica e la Polonia entrambe con 8 medaglie ma solo 4 d'oro (più 1 argento e tre bronzi). L'atletica italiana ha mandato a Tokyo la sua delegazione più numerosa nella storia olimpica azzurra e ha raccolto frutti superiori ad ogni aspettativa. Dall'Italia sono partiti per il Giappone 76 atleti, più del doppio rispetto a quanti andarono a Rio cinque anni fa (erano 36), quando i Giochi finirono senza neanche un azzurro sul podio, e circa un quinto del totale della delegazione.

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Nessuno avrebbe scommesso su un bottino così ricco, ma la relativamente giovane delegazione (età media 27 anni) ha sorpreso, mixando campioni esperti a promesse in piena evoluzione e traendo nerbo e risultati anche dal multietnicismo: dei 46 nati all'estero dell'Italia Team ben 20 scendono in pista o su strada per marcia e maratona, e la nazionale del dt La Torre vanta altri 19 azzurri di seconda o terza generazione. I nomi su cui si puntava per possibili podi erano comunque quelli giusti: Tamberi, Palmisano, forse Jacobs o Tortu, forse Stano. È rimasta casa Larissa Iapichino, infortunata, ma avrà tempo di rifarsi.

 

Marco Prestisimone

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