Curling, come nascono le "stones" delle Olimpiadi: dove si producono e l'isola disabitata in Scozia dove vengono estratte le pietre

Dal 1924 la Kays Curling fornisce le pietre ai giochi olimpici

Curling, come nascono le "stones" delle Olimpiadi: dove si producono e l'isola disabitata in Scozia dove vengono estratte le pietre
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Martedì 8 Febbraio 2022, 12:25

Il Curling è tornato sotto i riflettori in Italia grazie al duo azzurro Mosaner-Constantini, che si contenderà l'oro alle Olimpiadi di Pechino oggi 8 febbraio contro la Norvegia. Protagoniste assolute dello sport che sta incuriosendo migliaia di italiani sono le "stones", ossia i blocchi di pietra dotati di manico che i giocatori lanciano sul ghiaccio, cercando di avvicinarsi il più possibile alla "House", l'obiettivo disegnato alla fine della pista. Ma come nascono le stones? Dietro c'è un'azienda scozzese con 170 anni di attività, la Kays Curling di Mauchline, che le fornisce alle Olimpiadi dai giochi di Chamonix del 1924.

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Una storia lunghissima, che porta dritti all'isola disabitata di nome Ailsa Craig, dalla quale da 200 anni vengono estratte le pietre poi lavorate per creare i blocchi da gioco.

Sull'isola esistono due tipi di granito, che vengono combinati per ricavare le stones ufficiali. I lavoratori oggi producono una pietra all'ora, per un totale di 38 pietre a settimana. Ogni stone è accuratamente controllata per forma ed equilibrio, per garantire che soddisfino i requisiti olimpici.

 

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