Valencia, Rossi quarto ma non basta:
vince Lorenzo, e Marquez lo protegge

Lorenzo con la Yamaha precede la Honda di Marquez
di Gianluigi Giannetti
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 17:18

VALENCIA - Valentino Rossi non ce l'ha fatta. Partito dall'ultima posizione, ha effettuato una grande rimonta, arrivando al quarto posto. Ma davanti a lui, Lorenzo, Marquez e Pedrosa infrangono il sogno.
La cronaca parla di una impresa mancata, ma per gli sportivi italiani e non solo, si tratta sportivamente di una truffa. Non usano altri termini gli spettatori, molti dei quali spagnoli, che sorprendono Lorenzo e Marquez con una bordata di fischi mai prevedibile in terra iberica. Il sogno di Valentino certo era il suo decimo titolo, ma è altrettanto infranto quello di Carmelo Ezpeleta, grande capo di una Dorna alle Prese con ricorsi e contraddizioni, alleanze tra i piloti.


Le dichiarazioni surreali
A fine gara Lorenzo si produce in una dichiarazione ridicola ai microfoni di Sky: «Marquez e Pedrosa sono spagnoli e sapevano che me la stavo giocando li devo ringraziare del piccolo aiuto senza cui non ce l'avrei fatta. Il titolo è nostro»

La gara del secolo si è dimostrata la pantomima di una corsa motociclistica, con l'inspiegabile, ingiustificabile comportamento di Marc Marquez che ha protetto Lorenzo, neppure compagno di squadra, riducendo la sua andatura e non superandolo per ben trenta giri, mentre Valentino Rossi inventava una rimonta che resterà nella storia dello sport.

La rimonta che Vale la storia

L'incredibile scatta subito, con Valentino Rossi che è già quindicesimo, al primo giro guadagnando 10 posizioni con una partenza clamorosa sulla parte sinistra della pista. In testa ci sono nell'ordine Lorenzo, Marquez e Pedrosa. Ma la cavalcata del campione di Tavullia è appena cominciata. Al termine del secondo giro è undicesimo, nono al sesto giro, in ottava posizione al settimo giro.

La Yamaha del pesarese sembra volare con una facilità estrema, mentre Petrucci incappa in una brutta caduta e in testa il terzetto degli spagnoli tiene le posizioni di partenza ad un ritmo alto, ma nonc erto irraggiungibile. Ancora Rossi, sempre in rimonta scala le posizioni con una facilità che sembra disarmante. A nove giri dal via è settimo, poi ancora sesto e quinto. Al quattordicesimo giro il sorpasso su Dovizioso che vale la quarta posizione dopo essere partito venticinquesimo.

Da qui in poi, scatta la reazione spagnola, un comportamento bieco e molto discutibile che porta a congelare le posizioni in modo molto artefatto. Nonostante dal diciassettesimo giro marquez viaggi incollato agli scarichi di Lorenzo, Marc non tenta mai un sorpasso, rallentando sistematicametne nel terzo settore del circuito e in modo perfino imbarazzante rispetto al suo cmpagno di squadra pedrosa, che difatti recupera velocemente un distacco di 7 secondi e a tre tornate dalla fine acciuffa il duo davanti.

Ancora una volta, Marc è prevedibile nel suo essere impresentabile. In modo del tutto legittimo Pedrosa a tre giri dal termine tenta l'attacco a Marquez, ma quest'ultimo lo butta deliberatamente fuori difendendo Lorenzo contro il suo compagno di squadra. Quello che Valentino ha sostenuto in queste settimane si è rivelato in tutta la sua realtà

Il Gran Premio di Valencia finisce con gli applausi a scena aperta per il Dottore, da parte di tutti i membri di tutte le scuderie. Lo sport ha superato ogni limite, tranne quelli della santa alleanza spagnola. Terzo Pedrosa, sul finale l'unico ad insidiare una sceneggiata che non ha precedenti nel motomondiale. Valentino Rossi ha vinto, il rispetto. Lorenzo mette in bacheca il suo terzo titolo già coperto di polvere. La Honda e Marc Marquez dovranno dare pesanti spiegazioni a tifosi e sponsor, primo fra tutti la Repsol, coinvolto suo malgrado in uno spettacolo teatrale.