FIRMA A BARCELLONA
Una firma che arriva in un circuito dove Valentino ha regalato una delle sue perle più preziose. Correva l’anno 2009. Un duello lungo una corsa insieme a Jorge Lorenzo, risoltosi con un sorpasso mai visto prima all’ultima curva dell’ultimo giro. Una lunga destra dove non c’è una staccata perentoria e dove la traiettoria sembra unica. Sorprese tutti, Jorge per primo. Sono passati undici anni, Lorenzo si è ritirato - così come Stoner, Gibernau, Biaggi, Capirossi e quanti altri ancora - mentre Rossi continua ad amare quella fidanzata su due ruote da cui non riesce a separarsi.
SQUADRA NUOVA
Insieme a Rossi, in Petronas arriveranno il capotecnico David Munoz, il telemetrista Matteo Flamigni ed il coach Idalo Gavira. Dopo venti anni insieme invece, Alex Briggs e Brent Stephens si separeranno da Valentino: «Mi dispiace moltissimo, soprattutto per Alex e Brent, perché loro volevano venire con me.Sarà triste non averli l’anno prossimo e magari non fare l’ultima gara insieme. Io ci ho provato, ma in Petronas ci lavora anche dell’altra gente e purtroppo non è stato possibile». Contratto di un anno secco, pur senza mettere un punto alla stagione 2022. Dipenderà dai risultati, dalla voglia di correre, o magari di gestire una propria squadra chissà. «Abbiamo anche parlato di fare un contratto 1+1, ma alla fine abbiamo deciso di fare un anno solo per ora. Ma se tutti siamo contenti, possiamo continuare». Un elemento questo, che evidentemente è stato oggetto di trattativa serrata nei mesi passati: «All’inizio mi sono quasi arrabbiato con la Yamaha, perché sembrava mi volessero proporre un contratto di un anno secco, come se fosse stato sicuramente l’ultimo. Io però gli ho detto che non questo contratto non sarà sicuramente l’ultimo ma che bisognerà vedere prima come vado. Loro hanno capito, sono d’accordo con me». Uno o uno con opzione poco cambia: quel che rimane è che Valentino Rossi, che sulla carta d’identità segnerà 42 primavere il prossimo anno, ha deciso di continuare ad ingannare il tempo e vivere nel presente. Un presente che, nonostante la caduta di Misano sette giorni fa, lo vede ancora in lizza in questo stranissimo campionato del mondo. 26 punti dalla vetta nonostante due zeri in classifica, in fondo, non sono troppi da recuperare. Sopratutto per un eterno ragazzo che, in più di un’occasione, quest’anno si è mostrato migliore di molti “ragazzini”.
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