Marc non c’è, Alex tiene alta la bandiera dei Marquez

Alex Marquez
di Flavio Atzori
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Lunedì 12 Ottobre 2020, 09:30

Difficile vivere con una etichetta appiccicata addosso. Lo sa bene Alex da Cervera. Lui, fin dai tempi della Moto 3 è sempre stato il “fratello di”, e poco importa se nel tuo palmares ci sono un titolo mondiale in Moto3 ed uno in Moto2. Difficile sopratutto perché il confronto è con quel Marc riconosciuto come dominatore, mattatore, fenomeno dell’ultimo lustro in MotoGP. Alex non è un fenomeno: ha costruito la sua velocità negli anni, migliorandosi costantemente e maturando sia come uomo che come pilota. Sì perché, a dispetto delle aspettative su di lui, qualche boccone amaro il giovane Marquez l’ha dovuto subire, sopratutto in quella Moto2 conquistata solo al quinto anno di permanenza. Così, con il passaggio in classe regina nel team ufficiale, qualcuno ha storto la bocca. «Ha fallito uno come Lorenzo, cosa vuoi che faccia il fratello di Marc?». La risposta è arrivata ieri, alla maniera di Alex. Una mezza stagione passata nelle retrovie ad imparare, senza nemmeno la presenza del fratello infortunato ai box, poi l’occasione di Le Mans. Una guida che ricordava quella del fratello maggiore, fino al secondo posto. Alex l’anatroccolo era diventato un cigno grazie alla pioggia francese. 
LE REAZIONI
«Sono felicissimo, sono riuscito a trovare subito il giusto ritmo e la fiducia nelle gomme.

Era quello che mi serviva. Quando ho passato Crutchlow ho capito che sarebbe stata la mia giornata». Chissà, altri due-tre passaggi, e sarebbe anche potuta essere vittoria. «Ci ho messo un po’ a passare Dovizioso, e questo non mi ha permesso di raggiungere Petrucci». Un secondo posto conquistato, anche per mettere a tacere le tante, troppe voci sul suo conto. «Marc? Era molto felice per me, ma se oggi fosse stato in pista, avrei attaccato anche lui». 

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