La prima vittoria di Sepang. Quali emozioni ha provato?
«È stato un vortice di emozioni, un qualcosa di incredibile che volevo e desideravo, un obiettivo conquistato. Mi dà enorme soddisfazione poter chiudere la stagione in questa maniera».
La sua è stata una vittoria simbolo di una crescita esponenziale durante l’anno.
«Assolutamente, è stata una crescita per certi versi paurosa, ma non è stata una stagione semplice. Ho avuto tante difficoltà inizialmente, ma poi quando sono riuscito a mettere tutto insieme sono riuscito a esprimere tutto il mio potenziale e dimostrare quanto sono veloce. La chiave di volta è arrivata ad Assen dove ho conquistato la prima fila ed è stata la prima vera gara dove sono riuscito a stare davanti sul serio. Poi al Sachsenring è arrivato il primo podio. Gara dopo gara ho preso sempre più consapevolezza e creduto di più in me stesso. C’è poi da sottolineare il lavoro con il team: son persone e meccanici eccezionali anche e sopratutto dal punto di vista umano».
A questo punto l’obiettivo per il prossimo anno è il mondiale o preferisce mantenere un basso profilo?
«Bisogna sempre volare basso secondo me e mantenersi umili. La differenza si farà durante la stagione con la costanza nei risultati. Per il momento, il mio obiettivo è quello di finire al meglio questa stagione per iniziare di slancio la prossima. Quest’inverno potrò puntare a preparare la prossima stagione con più sicurezze e meno incognite. Il 2019, poi, sarà un anno importante, cambieranno tanti elementi tecnici a partire dal nuovo motore (la Honda abbandona in favore del propulsore Triumph a 3 cilindri, ndc). Dunque bisognerà adattarsi, con nuove linee e uno stile un poco differente. Non sarà facile certo, ma non lo sarà per nessuno. Noi siamo pronti e abbiamo una grande armonia nel team: questa per me è una marcia in più».
E se tra due anni si trovasse a correre in MotoGp con suo fratello?
«Sarebbe fantastico, certo, ma è un sogno molto difficile da realizzare. Prima di andare in MotoGp devo dimostrare di valere il vertice in Moto2 il prossimo anno. Voglio fare ancora bene qui e dare tanto, come minimo un altro anno qui va fatto. Poi bisogna anche pensare e capire quale potrebbe essere il momento giusto per andare in MotoGp. Pensi a Morbidelli. Franco è un talento da top5 MotoGp, ma con una moto non semplice e non cosi competitiva ha faticato tanto; secondo me nel motociclismo di adesso non puoi nemmeno permetterti una stagione così così. Fortunatamente lui per il prossimo anno è a posto con Yamaha. Io vorrei evitare questo nel futuro: andare in top class con una situazione che non mi piace può complicare una carriera. Ma tanto ancora è presto».
Come lo vede suo fratello Valentino?
«A 39 anni ha dimostrato a Sepang di andare ancora molto forte».
L’età dunque non è un limite? «Magari è un limite per gli altri, per Valentino no. Ha fatto una gara incredibile a Sepang ma io non sono sorpreso. Lo vedi anche nel ranch che vuole sempre migliorarsi, vuole sempre vincere».
© RIPRODUZIONE RISERVATA