Gp di Spagna, Quartararo in pole davanti a Morbidelli. Marquez è terzo

Gp di Spagna, Quartararo in pole davanti a Morbidelli. Marquez è terzo
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Sabato 4 Maggio 2019, 15:04 - Ultimo aggiornamento: 6 Maggio, 10:32
Fabio Quartararo da Nizza (ma con radici siciliane), detto El Diablo, 20 anni compiuti il 20 aprile, ha atteso la gara numero 300 dalla nascita della MotoGp per firmare la sua impresa. A Jerez de la Frontera è diventato il più giovane pole-man della massima cilindrata, battendo il record che apparteneva a Marc Marquez, primo al via ad Austin, nel 2013, quando aveva 20 anni, due mesi e quattro giorni. Ma le sorprese delle qualifiche non finiscono qui. Perché al suo fianco il rookie avrà il romano Franco Morbidelli, 24 anni, mai così avanti in griglia da quando è in MotoGp. Non bastasse, i due cavalcano le Yamaha del team satellite Petronas. Eppure hanno dato la paga alle M1 ufficiali di Maverick Vinales (quinto) e Valentino Rossi (tredicesimo). Che, sempre in difficoltà, si è arenato nella Q1, superato da Vinales e dalla Ducati Pramac di Pecco Bagnaia, guarda caso creatura della VR46 Riders Academy, come lo stesso Morbidelli. Quartararo ha bruciato Marquez sul finire della Q2. Sembrava che il campione del mondo avesse la pole in pugno, ma l'1'36”880 del francesino (giro veloce del circuito) gliel'ha sfilata. Marquez partirà comunque in 1/a fila, posizione che non ha mai mancato dall'inizio della stagione. In seconda sgomitano Andrea Dovizioso con la migliore Ducati ufficiale, Vinales e Cal Crutchlow (LCR Honda). Solo settimo Danilo Petrucci con l'altra Ducati Mission Winnow, che aveva aperto il sabato dominando la Fp3. Jorge Lorenzo, caduto nella Q2, è 11/o, dietro Bagnaia.

Il miglior tempo in qualifica è altro dall'essere il più veloce alla fine dei 25 giri della gara, ma la pole è comunque una bella rivincita di Quartararo, il cui approdo tra i grandi aveva suscitato polemiche perché ritenuto prematuro: «Mi dicevano che era troppo presto per passare in MotoGP, credo di aver fatto bene» ha sorriso lui dopo il suo exploit.
Il talento gli è sempre stato riconosciuto, fin dal 2013, quando a soli 14 anni vinse il CEV Moto3, campionato spagnolo di velocità. Nel 2015, per permettergli di partecipare al mondiale Moto3 sin dalla prima gara, fu addirittura coniata una regola ad hoc poiché non aveva ancora compiuto 16 anni. Eppure le due stagioni non eccezionali in Moto2 avevano rischiato di appiedarlo. Oggi Jerez era ombreggiata dalle nuvole. «Domani, se ci sarà il sole, sarà tutta un'altra pista - la previsione di Marquez - La prima fila è importante, per la gara mi sento pronto». Di «incognita Marquez» parla Dovizioso. Per il forlivese «le condizioni meteo e le temperature faranno la differenza. Sicuramente il mio feeling è migliore rispetto all'anno scorso». «Nel corso del mio miglior giro ho avvertito una vibrazione improvvisa al posteriore ed ho rischiato di cadere – spiega Petrucci - Però sono contento del feeling con la moto. Partire dalla settima posizione renderà il mio compito leggermente più difficile, ma sono ottimista». Sfortunato Andrea Iannone. Il pilota Aprilia è incappato in una brutta scivolata alla curva 11 nelle prime fasi delle FP4. Le radiografie non hanno evidenziato fratture, ma è stato dichiarato «unfit to race» complice il forte dolore al piede sinistro. Se sarà al via, partirà ultimo.
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