Formula Uno, l'erede di Hamilton si chiama Andrea: è italiano e ha 14 anni

Formula Uno, l'erede di Hamilton si chiama Andrea: è italiano e ha 14 anni
di Cristiano Chiavegato
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Domenica 29 Novembre 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 11:38

Fra le migliaia di messaggi di complimenti ricevuti da Lewis Hamilton dopo aver vinto il suo settimo titolo mondiale, c’era anche quello di un ragazzino bolognese. Si chiama Andrea Kimi Antonelli, ha 14 anni e sembra essere destinato a ripercorrere la storia del fuoriclasse inglese. C’è anche chi lo considera il suo possibile erede naturale, in grado di prenderne il posto quando avrà l’età giusta e avrà raccolto i risultati che in molti si aspettano da lui. Un ragazzo piccolino, dai capelli castani lunghi, che in sei stagioni di corse con i kart, da quelli dei bambini, sino alla categoria OK, ha già riempito la casa di riconoscimenti, coppe e medaglie, aggiudicandosi diversi titoli italiani ed europei.

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LE SIMILITUDINI
L’analogia con Hamilton parte dal fatto che da 2018, Antonelli fa parte dell’Academy della Mercedes, sotto la regia di Toto Wolff. A scoprirlo fu Giovanni Minardi. «Ero andato a vedere dei giovani piloti nel circuito di Sarno - spiega il figlio di Giancarlo, ex Costruttore che in F1 fra i tanti altri ha lanciato anche Fernando Alonso - e rimasi subito stupito. Andrea non aveva mai guidato prima e dopo due giri già guidava molto bene. Lo avevamo messo sotto contratto. Poi nel settembre del 2018 lo avevamo portato a Monza per presentarlo a Wolff che aveva mandato un suo osservatore a controllarne le doti. Ha un talento naturale, dopo pochi minuti impara le traiettorie ed è in grado di fare il giro perfetto».
Da allora Antonelli fa parte della scuola della squadra tedesca. «Venne a visionarmi Gwen Lagrue che è responsabile dell’Academy - racconta Andrea - così sono entrato nel mondo Mercedes.

Il sogno è di arrivare fra qualche anno a correre con una monoposto di F1. Ma so che è lunga, che devo fare tanti sacrifici, conciliare studio e passione. Non devo distrarmi e continuare a impegnarmi per migliorare. Il sogno è lì che mi aspetta».


PASSIONE DI FAMIGLIA
In famiglia l’amore per i motori nasce da papà Marco ex pilota soprattutto nella Porsche Carrera Cup e titolare di un’officina che prepara vetture per le gare del Superturismo. Il secondo nome Kimi non sembra essere legato direttamente al tifo per Raikkonen, anche se il finlandese è stato uno dei piloti preferiti del ragazzo. Fu un amico, anche lui nel giro dei motori, che consigliò quel nome a mamma Veronica. La proposta piacque e Kimi venne aggiunto ad Andrea.
«Quando ero più piccolo - aggiunge Antonelli - seguivo la Ferrari. Mi piacevano Raikkonen, Alonso e Vettel. Adesso tengo per la Mercedes e Hamilton. Lo scorso anno per il Gp d’Italia ho avuto un pass per andare a Monza. E ho incontrato Lewis. Vederlo in televisione è una cosa. Chiacchierare con lui è incredibile. Ma sono uno sportivo, guardo anche la MotoGp, sono ovviamente un fan di Valentino Rossi e per quanto riguarda il calcio, il Bologna per sempre».


BRUTTO INFORTUNIO
E’ stato sfortunato Antonelli due settimane fa nel corso dei Mondiali di Kart a Portimao, dove era tra i favoriti per il titolo OK. Un brutto incidente al via e frattura di tibia a malleolo della gamba destra. Lo hanno operato da poco in Italia e tutto sembra procedere bene. Per fortuna non era la destra, quella dell’acceleratore.
Andrea Kimi si allena molto al simulatore, ma non dimentica la scuola, frequenta un istituto per lingue e relazioni internazionali. Fra le materia inglese, francese e anche tedesco. Non è un caso, fa parte del suo futuro.

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