La seconda vita di Grosjean inizia in IndyCar

La seconda vita di Grosjean inizia in IndyCar
di Claudio Russo
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Domenica 18 Aprile 2021, 07:30

Ieri ha festeggiato 35 anni. Oggi disputa in Alabama la sua prima gara nell’IndyCar. Romain Grosjean, il pilota nato in Svizzera ma con passaporto e licenza francese, inizia così la sua seconda vita. Dopo essere miracolosamente scampato al terribile incidente del 29 novembre scorso alla partenza del Gp del Bahrain, quando rimase intrappolato per 28 secondi nel furioso incendio della sua Haas spezzata in due, non ha perso la passione per la velocità e il “vizietto” di affrontare sorridendo uno sport rischioso. Grosjean ricomincia così negli Stati Uniti la carriera da rookie, debuttante, in una Formula che può essere considerata anche più pericolosa di quella che lo ha visto fra i protagonisti (anche per i numerosi incidenti innescati e subiti) del Mondiale dal 2009 all’anno scorso. Guida una Dallara Honda, un’auto robusta e ben costruita per il team Dale Coyne Racing. Bisogna dire che nel fare le sue scelte è stato abbastanza prudente, almeno nel suo giudizio. Ha deciso di partecipare a una parte delle prove in calendario, in pratica solo quelle su tracciato stradale (come quello di Birmingham, con 15 curve, piuttosto stretto) evitando gli ovali e la «500 Miglia».
IL TEST
Prima di iniziare la stagione il pilota transalpino ha preferito partecipare a un test che si è effettuato proprio sul circuito di Barber Motorsports Park, dove si disputa la gara odierna. «Mi sono dovuto adattare - ha raccontato - a una monoposto molto diversa da quelle della Formula 1. Ma non mi è sembrata molto difficile da guidare. Il grip meccanico della vettura è davvero buono. Il modo in cui lavora la squadra mi piace. È diverso, ma sono felice».
Romain ha anche superato il dolore che prova alla mano ustionata in Bahrain: «Dopo qualche giro, i bicipiti hanno iniziato a farmi un po’ male.

Ma me l’aspettavo, perché so che l’arto non è completamente recuperato ed è sensibile. In ogni caso senti davvero la macchina e quindi penso che si possa controllare con il proprio stile di guida, per quanto riguarda il modo in cui utilizzi il freno, imposti le curve e via dicendo. Puoi effettivamente utilizzare linee diverse, mentre in Formula 1 sei praticamente obbligato ad utilizzare la traiettoria ideale per via del funzionamento dell’aerodinamica. Ho fatto anche un errore e sono uscito di strada, per un normale testa-coda». Prima di cominciare la sua nuova avventura Grosjean ha voluto anche parlare del passato e non ha mancato di pronunciare qualche frase critica nei confronti della Formula 1: «Sono felice di quel che ho fatto, non puoi rimanere dieci anni in uno sport e non esserne contento. Solo qualche squadra era competitiva. Ultimamente stavo facendo quello che non mi piaceva. Come andare al limite per conquistare con la Haas un posto in qualificazione fra gli ultimi. Quindi se i miei risultati negli Usa saranno positivi, se mi renderò conto che posso essere competitivo resterò qui sicuramente».

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