Ferrari, è già tempo di esame per la Rossa

Ferrari, è già tempo di esame per la Rossa
di Claudio Russo
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Martedì 19 Marzo 2019, 09:30
Se qualcuno avesse puntato su un risultato negativo per la Ferrari in Australia, non avrebbe potuto pensarne uno peggiore. Non tanto per i piazzamenti di Vettel e Leclerc, quanto per le prestazioni della SF90 nettamente al di sotto delle aspettative. Essendo la prima gara, qualche piccolo intoppo ci poteva anche stare. Ma, come si dice, il troppo stroppia e diventa un incubo. È chiaro che Mattia Binotto e i suoi uomini, rientrati ieri a Maranello, potrebbero avere già qualche idea su quanto è successo, basandosi sui dati raccolti. Anche se ci vorrà qualche giorno di analisi per trovare la soluzione del rebus. Ma il responsabile della Scuderia non cerca scuse: «Ciò che è accaduto a Melbourne deve rimanere un’eccezione per tutto il campionato. Quando identificheremo il problema ne verremo fuori più forti». 
In un certo senso, Binotto ripete che il tipo di circuito, soprattutto il suo asfalto irregolare, le temperature più alte rispetto a quelle incontrate nei test di Barcellona e il vento forte, hanno messo in crisi la squadra: «In realtà bisogna ammettere che non abbiamo trovato il giusto bilanciamento della vettura». Cosa significa questo? In parole povere la Ferrari non ha raggiunto il compromesso fra la resistenza all’avanzamento e la pressione aerodinamica che tiene la vettura ben attaccata al terreno. 

ROSSE LENTE
«Come mai siamo così lenti?», aveva chiesto Vettel via radio domenica ai box. La risposta era stata sconcertante: «Non lo sappiamo». Sebastian ha poi spiegato che la SF90 ha avuto un comportamento incostante: «Ci sono stati dei momenti in cui le prestazioni sembravano buone, in alcuni tratti della pista, ma nella maggior parte delle curve, specie in trazione, non c’era la spinta necessaria per prendere velocità. Mi dispiace, per fortuna saremo presto nuovamente in pista, in Bahrain. Penso che abbiamo tutti gli strumenti in Ferrari per riuscire a ribaltare la situazione». La Ferrari si è consolata, almeno in parte, con il debutto positivo di Leclerc. «È un ragazzo che lavora molto e che fa gruppo», dicono. A parte una sbavatura, un piccolo errore, nella terza sessione di qualificazione il monegasco ha fatto vedere che il talento non gli manca. Ottima la partenza che solo per un soffio non gli ha consentito di piazzarsi in terza posizione davanti a Vettel e notevole il suo ritmo nel finale quando con le gomme più dure di quelle montate in quel momento dal compagno di squadra, avrebbe anche potuto superarlo. Ma Charles ha obbedito agli ordini di squadra e si è accodato senza discutere.

VOGLIA DI RISCATTO
La gara nel circuito di Sakhir, fra dodici giorni diventa, comunque, già una prova d’appello per la Ferrari. Lo scorso anno con una vettura che in prospettiva era meno competitiva di quanto dovrebbe essere la SF90, dominò le qualificazioni. Prima fila tutta rossa, Vettel vinse grazie anche a una strategia azzeccata. Raikkonen invece fu protagonista di un incidente ai box, con il ferimento di un meccanico e conseguente ritiro del finlandese perché una ruota non era stata avvitata bene. Ma, attenzione: nel 2018 la Toro Rosso, motorizzata Honda, si piazzò quarta. Un avvertimento, la Red Bull, già in forma a Melbourne, potrebbe diventare un terzo, ostico, incomodo.
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