La Ferrari in Bahrain deve rispondere ai quesiti di Melbourne

La Ferrari in Bahrain deve rispondere ai quesiti di Melbourne
di Claudio Russo
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Martedì 26 Marzo 2019, 10:30
La Ferrari, in attesa di sapere se la sconfitta subita in Australia è stata soltanto casuale e determinata da fattori imponderabili, guarda anche al futuro. Il lungo weekend in programma in Bahrain s’inizierà con il primo impegno per Mick Schumacher, con il ventenne figlio di Michael che esordirà nel campionato di F2 al volante di una monoposto della squadra italiana Prema. Ma non basta: martedì e mercoledì, nei test FIA che si effettueranno dopo il GP, il giovane tedesco, membro dell’Academy di Maranello, guiderà per un giorno la Ferrari SF90 e nel successivo l’Alfa Romeo C38. Una serie di prove importanti per un pilota sotto gli occhi del mondo intero, dal quale ormai ci si aspettano, anche per il nome che porta, risultati all’altezza della tradizione familiare. 
TESTA AL CAMPIONATO
Nello stesso tempo la seconda gara di campionato chiederà alla Scuderia di rispondere a tutti gli interrogativi sorti dopo la sconfitta in Australia. Le deludenti prestazioni della SF90 sono state casuali, determinate da fattori ambientali e dal tipo di circuito o esistono uno o più problemi legati a meccanica, aerodinamica o motore? E soprattutto, in officina gli uomini di Mattia Binotto hanno scoperto i rimedi per ribaltare la situazione nel breve periodo a disposizione? Un’autentica prova del nove aspetta Vettel e Leclerc in una pista dove la Ferrari in 15 edizioni ha vinto sei volte, dal 2004 con Schumacher, Massa (2), Alonso e negli ultimi due anni per merito di Sebastian che nel 2018 aveva conquistato anche la pole position. 
Toto Wolff, dominatore con la sua Mercedes in Australia, si aspetta una reazione: «Raccogliere 44 punti nella prima gara è stato un risultato fantastico. Non avremmo potuto chiedere un inizio migliore. Ma la sfida è appena cominciata: la Ferrari farà tutto il possibile per contrattaccare. Anche la Red Bull avrà qualcosa da dire. Avevamo visto il potenziale del pacchetto Ferrari a Barcellona, quindi ci aspettiamo che tornino forti GIà in Bahrain, con Verstappen e Gasly in grado di lottare al vertice». 
QUI MARANELLO
Binotto, che certamente ha trascorso giorni molto impegnativi alla vigilia della partenza per il Bahrain, è stato chiaro: «Dopo il test di Barcellona eravamo soddisfatti. Il risultato di Melbourne non ha modificato il nostro approccio. Dobbiamo estrarre tutta la potenzialità della nostra macchina. Da venerdì dovremo dimostrare di aver capito e gestito le aree di debolezza emerse in Australia. Ci aspettiamo di vedere l’effetto delle correzioni che abbiamo apportato, anche se siamo consapevoli che i nostri avversari saranno ancora una volta molto forti. Ma non vediamo l’ora di scendere in pista e confrontarci con loro. La macchina deve essere il più veloce possibile, tutto il resto viene dopo». 
Vettel è stato cauto e non ha fatto pronostici, ha parlato soltanto delle insidie del circuito di Sakhir che per vento e sabbia crea sempre qualche difficoltà, richiede molta precisione, buone frenate e un grande trazione. Un po’ più sbilanciato Leclerc: «Il tracciato del Bahrain mi piace molto, una pista nella quale ho gareggiato in F2 e ho raccolto subito delle soddisfazioni. Nella scorsa stagione è stata un po’ più dura con la Sauber, ma ero solo agli esordi della mia carriera di F1 e disponevo di una vettura che non era proprio competitiva. Quest’anno non vedo l’ora di scendere in pista con la Ferrari: voglio portare a casa un buon risultato».
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