Prove tecniche di Var e non solo: pronta la rivoluzione all'inglese

Prove tecniche di Var e non solo: pronta la rivoluzione all'inglese
di Valerio Cassetta
2 Minuti di Lettura
Sabato 15 Settembre 2018, 09:30
Silent (check), please, è tornata la Premier League. Tecnologia, scontri al vertice e nuove norme sui trasferimenti. Il pallone inglese è in fermento. Tottenham-Liverpool prima, test del Var poi. La quinta giornata di campionato si presenta così dopo la sosta per le nazionali. Keane contro Salah in campo. Pochettino contro Klopp in panchina. Un sfida che sembra una finale: si gioca a Wembley (ore 13:30). Il nuovo stadio degli Spurs non è ancora pronto: l’inaugurazione, già posticipata per problemi di sicurezza, è slittata a dicembre. Una trasferta atipica per i Reds, pronti a sfruttare le defezioni avversarie di Lloris e Dele Alli. Insomma, vietato sbagliare, aspettando le gare del pomeriggio.

TEST VAR
The alle 17:00, come da tradizione. Var alle 16.00, come vuole la federazione. A nulla è valso il “no” dei club, che all’unanimità avevano votato contro l’introduzione della moviola in Premier. La Football Association ha scelto la strada della tecnologia: via libera alle prove. Dieci le squadre coinvolte, cinque le partite selezionate, tra cui Manchester City-Fulham, Newcastle-Arsenal e Chelsea-Cardiff. Gli incontri prescelti si svolgono contemporaneamente per testare anche l’efficienza dell’unica centrale operativa, quella di Stockley Park, a nord di Londra. Un esperimento e nulla di più: l’arbitro non verrà avvisato in caso di errore. Il debutto è rimandato, almeno in campionato: nelle due coppe nazionali, infatti, la Video Assistant Referee è di casa da tempo.

MIND THE MARKET
Da questo punto di vista Maurizio Sarri è favorito. Il tecnico dei Blues, dopo l'esperienza al Napoli, sa già come si fa, ma per il titolo non si sente ancora pronto: «Non siamo al livello di City e Liverpool - denuncia Sarri -. Dobbiamo compiere un salto di qualità, soprattutto in difesa, non siamo abbastanza solidi». Fa polemica, invece, Josè Mourinho, alla prova della verità contro la rivelazione Watford. Il manager dello United definisce «bugiardi e compulsivi» i giornalisti delle tv britanniche per le troppe critiche ricevute. 
Intanto, le commissioni per i procuratori sembrano avere le ore contate. La parcella, riservata agli agenti dei giocatori in occasione dei trasferimenti, ora a carico dei club, potrebbe diventare un onere dei calciatori. Lo scorso anno circa 250 milioni di euro complessivi sarebbero stati spesi per le commissioni. Una cifra ritenuta eccessiva dai vertici della Premier League.
© RIPRODUZIONE RISERVATA