Modric infortunato, il medico della Croazia accusa Ancelotti: «Colpa sua»

Modric infortunato, il medico della Croazia accusa Ancelotti: «Colpa sua»
di Benedetto Saccà
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Lunedì 20 Aprile 2015, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 19:32
Come se non bastassero le critiche furibonde della stampa (lì, davvero) o il peso dello sguardo di un presidente come Florentino Perez (ancora: lì, davvero), come se non fossero sufficienti i fischi di un pubblico mai pago (e tre: lì, davvero), oggi Carlo Ancelotti si è dovuto sciroppare addirittura le critiche del medico della nazionale croata. Sì, croata. Perché il gioiellino Luka Modric ha rimediato una distorsione del legamento collaterale del ginocchio destro e allora il dottor Boris Nemec ha pensato bene di ritagliarsi il suo momento di popolarità inquadrando Carlo nel mirino della critica pubblica. Ecco l’accusa. «Ancelotti non ha dosato Luka. Modric non si è fatto male per i colpi ricevuti ma perché non era al 100%, il suo tecnico lo ha messo sotto pressione anziché dargli minuti poco a poco e non lo ha saputo dosare da quando è rientrato dopo il lungo infortunio. Lo ha fatto giocare 90 minuti ogni partita. Se non fosse stato affaticato, la gamba non avrebbe fatto quel movimento», ha scandito.

È evidente che ciascuno di noi possa sbagliare, ma è altrettanto chiaro che si parli di un tecnico pluridecorato, capace di vincere tre Champions League e due Mondiali per club, ed esperto al punto di aver raggiunto (finora) le 958 panchine. Ancora 42 e fa 1.000, per intendersi. E poi vien da chiedersi da dove sfoci l’eventuale spirito masochistico di Ancelotti, tanto perverso da spremere un proprio tassello fondamentale e, così, renderlo indisponibile per lungo tempo. Modric dovrà curarsi per un periodo incerto: tre o sei settimane, dipenderà dal ricomporsi della lesione. «Cercherò di rientrare prima della fine della stagione. Quando ho ricevuto il colpo mi girava la testa, ho sentito davvero tanto dolore e ho capito che era successo qualcosa. Avevo ripreso il mio tono e mi sentivo molto bene», ha spiegato.

Al solito, Carlo ha cercato di calare la carta della tranquillità. «Non sono preoccupato per gli infortuni», ha sussurrato. Infortuni? Già, perché al gran ballo dell’infermeria si sono aggiunti di recente anche Karim Benzema e Gareth Bale, l’ala che vola sotto le tribune. A frenare il gallese è stata una lesione del muscolo soleo della gamba sinistra, una noia risolvibile in quindici o venti giorni. Ma i supporter madridisti possono rasserenarsi, anzi, a leggere As, dovrebbero perfino esultare. «Sin Bale, el Madrid ganó todo y marcó 3 goles como mínimo». Tradizione: senza Bale, il Madrid le ha vinte tutte e ha segnato tre gol come minimo. Insomma, i numeri ci raccontano che nelle sette partite mancate da Gareth durante questa stagione il Real ha centrato soltanto successi. Per dire, in Europa ha sbancato perfino Anfield, il tempio del Liverpool (0-3). Mercoledì, però, il calendario della Champions opporrà i campioni d’Europa all’Atletico Madrid di Simeone nel derby più delicato della stagione. Ripartire in casa da un pari senza gol non è certo una spinta verso la discesa: e Ancelotti lo sa. Dovesse saltare l’ostacolo anche stavolta, però, forse, un pensiero verso la Croazia lo spedirà. Leggero, ma eccome se lo spedirà.