Ecuador, Valencia finge l'infortunio e dribbla la polizia

Ecuador, Valencia finge l'infortunio e dribbla la polizia
di Redazione Sport
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Venerdì 7 Ottobre 2016, 15:07 - Ultimo aggiornamento: 15:25

Un dribbling come il suo su un campo di calcio non si era ancora visto. La tecnica però non c'entra, perchè l'attaccante dell'Ecuador Enner Valencia ieri a Quito non aveva di fronte i difensori avversari ma una nutrita pattuglia di poliziotti che lo dovevano arrestare per mancato pagamento di 17mila dollari destinati al mantenimento di una delle figlie. Il giocatore, soprannominato 'Superman', si è prodotto in una serie finte degne di una spy story, evitando l'arresto all'arrivo in bus allo stadio grazie ai compagni che gli facevano da scudo umano e quindi eludendo la trappola pronta a scattare a fine incontro con un provvidenziale quanto sospetto infortunio al 37' st, grazie al quale, maschera per l'ossigeno sul viso, ha lasciato il campo in ambulanza,vanamente inseguito dagli agenti. Il tutto è accaduto sotto gli occhi di decine di migliaia di tifosi accorsi per la partita di qualificazione mondiale contro il Cile - vinta dalla squadra di casa 3-0 grazie anche ad una rete del giocatore dell'Everton - e di milioni di telespettatori tra i lazzi e l'incredulità dei commentatori tv.



Il video che sta facendo il giro del web sembra una comica d'altri tempi,con i poliziotti che, a coppie e brandendo scudi antisommossa, prima camminano dietro la barella che porta il giocatore, poi mentre questa accelera verso l'ambulanza si mettono a correre, senza riuscire però a raggiungere la loro preda, peraltro protetta dalla sua condizione di 'infortunatò bisognoso di immediate cure ospedaliere. Secondo il quotidiano ecuadoriano «El comercio», la polizia ha scortato 'Superman' in una clinica, ma nel frattempo l'ordine di arresto era stato revocato grazie ad un accordo tra il legale del giocatore e la procura. La federcalcio dell'Ecuador non ha ancora diffuso comunicati sulle condizioni di Valencia dopo l'infortunio, lasciando per ora il dubbio che si sia trattato di un'abile messinscena.

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