Bundesliga, Heynckes: il grande vecchio che ha reso il Bayern leggenda

Pogba
di Federico Lo Giudice
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Lunedì 9 Aprile 2018, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 15:57
Qualcosa di straordinario. È quello che rappresenta il sesto titolo consecutivo del Bayern Monaco. Nessun club tedesco era mai riuscito a vincere per sei stagioni consecutive il titolo, il Meisterschale. Il record era di cinque, stabilito lo scorso anno dagli stessi bavaresi sotto la guida di Ancelotti. Ora i titoli nazionali in bacheca sono diventati 28. Quest’ultimo, però, ha un significato diverso. Perché ribadisce il dominio del Bayern in Germania e del concetto, tanto caro a Uli Hoeness, del Mia San Mia (Noi siamo noi). Dal 1995 ad oggi, infatti, in 20 occasioni su 23 il club di Säbener Strasse è arrivato primo o secondo. Dall’estate del 2012, poi, i bavaresi hanno totalizzato 502 punti nelle 199 partite di campionato giocate. In questi 199 match per 171 volte il Bayern ha occupato il primo posto. Numeri da record per una squadra che continua a non perdere la sua voglia di vincere. Un sete di vittoria che a fine settembre però sembrava placata. A riattivare i neuroni del Bayern ci ha pensato Jupp Heynckes, richiamato dal suo amico Hoeness sulla panchina bavarese per sostituire Ancelotti. Al suo arrivo i bavaresi avevano raccolto solo 14 punti dopo sette partite di campionato e si trovavano a cinque lunghezze di distanza dal Dortmund primo in classifica. Recuperare, visto il gioco espresso sino a quel momento dai Deutscher Meister, sembrava impossibile.
PROTAGONISTI
E invece il 72enne allenatore di Mönchengladbach ha vestito i panni di mister Wolf risolvendo in poco tempo tutti i problemi del Bayern. Nelle successive 23 partite, compresa quella di sabato contro l’Augsburg, i bavaresi hanno conquistato 61 punti sui 69 disponibili che gli hanno consentito di vincere il titolo con cinque giornata d’anticipo. Per tutti, dunque, il vero artefice di questa ennesima vittoria del Bayern è Heynckes. È lui che ha recuperato e rilanciato Coman e Vidal e ridato il sorriso a due giocatori simbolo come Robben e Ribery che a fine stagione saluteranno la Baviera. E sempre lui è stato capace di capire come far convincere Müller, deludente con Ancelotti, e il neo acquisto James Rodriguez che si è dimostrato determinante con i suoi gol (6) e i suoi assist (10). Un Heynckes che sabato ha raccolto, con gli occhi lucidi, la standing ovation dei suoi tifosi e che prima di salutare nuovamente il Bayern vorrà ripetere l’impresa del 2013: cioè portare la squadra a conquistare il Triplete. Con Heynckes è possibile.

 
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