Antonelli: «La Juve lavora per due giocatori. Tante richieste per Manolas, ma è incedibile»

Antonelli: «La Juve lavora per due giocatori. Tante richieste per Manolas, ma è incedibile»
di Eleonora Trotta
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Mercoledì 10 Agosto 2016, 19:06 - Ultimo aggiornamento: 19:22

La cessione di Pogba, l'intrigo Icardi, le manovre della Roma e del Napoli: il direttore sportivo Stefano Antonelli ha rilasciato una lunga intervista a 'ilmessaggero.it' per commentare gli ultimi movimenti di calciomercato italiano ed internazionale.

Pogba, un'acquisizione da 110 milioni di euro complessivi.
“Operazione molto intelligente da ambo le parti. Una cifra esagerata, ma non per il valore del calciatore. In assoluto lo United ha fatto i suoi conti: secondo me alla fine riuscirà a rientrare dall'investimento”.

Pjanic ed Higuain: acquisti 'arroganti' da parte dei bianconeri. Che ne pensa?
“La Juventus ha avuto nel tempo diverse strategie. Tre anni fa ha preso tutti i talenti migliori italiani, poi ha venduto Pirlo, Tevez, Vidal, Coman e preso a 40 milioni Dybala, che ora ne vale 80. Quest'anno ha creato una squadra per l'Europa, andando a prendere anche i più forti di Napoli e Roma e indebolendo le dirette avversarie. La Juve lavora per due giocatori; quello ideale per i bianconeri e che può giocare nei primi sette club d'Europa è Nainggolan, ma la Roma non ha nessuna intenzione di venderlo e lui ha dichiarato più volte di voler restare. Witsel e Matuidi sono due calciatori che andrebbero a compensare il fabbisogno dei bianconeri”.

Intanto, il Napoli ci riprova per Icardi: c'è stato un nuovo incontro tra gli azzurri e i mediatori dell'operazione.
“Per l'Inter venderlo non è la cosa più opportuna, ma con gli eventuali 70 milioni di euro offerti dal Napoli si può fare una squadra importante anche senza l'attaccante argentino. Poi bisogna vedere se è giusto spendere quella cifra”.

Cifre stratosferiche anche per Koulibaly.
“Quando si offrono 45-50 milioni (Chelsea ed Everton ndc) per un difensore straordinario esiste un motivo. A Napoli in questo momento c'è un fattore che va preso in considerazione: dopo l'uscita di Higuain il mercato non passa dalle acquisizioni robanti ma dalla conferma del roccioso difensore. Milik non ha fatto il rumore quanto l'eventuale conferma di Koulibaly. Se il club azzurro decidesse di non venderlo, dovrebbe dargli almeno 3 milioni di euro per l'ingaggio”.

I Blues hanno presentato offerte pure a Trigoria...
“Oggi la Roma ha richieste importanti per Manolas, ma la cessione del difensore greco è l'ultimo pensiero a Trigoria perché altrimenti si darebbe il segnale dell'indebolimento. La Roma nella classifiche europee è quella che ha speso più di tutti negli ultimi anni, circa 200 milioni di acquisizioni. A Trigoria sanno che il gap con la Juve è ancora ampio, ma i giallorossi hanno una squadra fote con Salah, Dzeko e Strootman, che sta tornando ai vecchi tempi. Paredes, invece, avrebbe spazi limitati con Spalletti. Nel ruolo di terzino sinistro la Roma ha fatto e farà delle scelte per non abortire l'acquisto di Mario Ru. Emerson Palmieri è un '94 che può crescere tanto con Spalletti, un allenatore mostruoso. Dodo' era una soluzione ideale perché conosce bene il campionato italiano e ha trovato continuità con Montella alla Samp”.

E' stato uno dei pochi, tra i dirigenti sportivi, a non drammatizzare l'avvento della Brexit.
“Tutti si sono fatti prendere dall'emozione della disfatta. Il calcio anche e soprattutto in Premier League ha un'incidenza spaventosa. Il giocatore, in particolare, non può essere considerato un immigrato perché produce economia. La Brexit è un progetto che è stato votato e che non andrà in vigore tra meno di un anno mezzo/due. Ci sono delle leggi sulla libera professione che rimarranno inalterate. Nel momento in cui la Brexit ha preso il sopravvento, la sterlina è calata ma ora è risalita.

Sarà sempre un denaro forte, il calcio inglese non finirà. Hanno gli introiti dello stadio, del merchandising e un movimento di fatturato superiore”.

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