Roma, la carica di Zaniolo: rigenerato e decisivo in tempo per il derby

Roma, la carica di Zaniolo rigenerato e decisivo in tempo per il derby
di Stefano Carina
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Sabato 5 Novembre 2022, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 7 Novembre, 08:54

Due gol consecutivi in partite diverse non li segnava da tre anni. All'epoca (2019) Zaniolo ne mise in fila addirittura quattro facendo centro in Europa League contro il Borussia Monchengladbach e in campionato con Milan, Udinese e Napoli. Nove giorni di fuoco, dal 24 ottobre al 2 novembre, che curiosamente coincidono con l'attuale exploit ancora aperto. Verona (31 ottobre) e Ludogorets (3 novembre) fanno da prologo ad un derby che Nicolò vuole disputare da protagonista. Anche per riprendersi una rivincita personale: lo scorso anno, nel trionfo (3-0) targato Abraham (2) e Pellegrini in appena 40 minuti, Zaniolo rimase a guardare. Mou gli preferì Oliveira: mossa decisiva. Senza contare che quello precedente, si concluse con 10mila euro di multa. Tanto costò al 22 giallorosso un gesto non certo da educanda nel momento della sostituzione verso i tifosi laziali (che lo avevano bersagliato d'insulti) per il quale, in un secondo tempo, si è poi scusato.

RAPPORTO RITROVATO
All'improvviso, eccolo riapparire.

Quattro giorni di fuoco dove ha segnato due reti e propiziato altrettanti rigori, regalando di fatto il quarto posto in classifica e i playoff in Europa League ai giallorossi. E pensare che contro i bulgari non doveva nemmeno giocare se la Roma, grazie al ricorso studiato dall'avvocato Conte, non fosse riuscita a fargli togliere una giornata di squalifica. «Giustizia è fatta», ha sentenziato José. Ma la giustizia ha fatto il suo corso anche a livello più pratico. Zaniolo da un paio di settimane dà l'idea di esser tornato a divertirsi. Alla stregua di un running back nel football americano prende colpi, li schiva, cerca il contatto come se si nutrisse di questa foga agonistica che trasforma in furia controllata. Mou se lo coccola. Al di là di quanto dicano i diretti interessati, tra lui e Nico non sono sempre state rose e fiori. Ci sono stati momenti difficili (post-Venezia dello scorso anno, ad esempio), caratterizzati da incomprensioni e silenzi che da persone intelligenti i due hanno saputo superare. Del resto l'ultimo anno per Zaniolo è stato in salita. Diventare padre, quando a 22 anni ti stai finalmente godendo le libertà concesse a un figlio, non è semplice. Ci ha messo un po' a calarsi nel nuovo ruolo e ora che le cose vanno meglio, la tranquillità s'è trasferita anche in campo. Domani non vuole fermarsi. Ha una voglia matta di vincere il derby. Lo ha confidato ad amici e parenti, non vede l'ora di giocarlo. Anche perché poi c'è ancora quel maledetto tabù da spazzare via che non lo vede segnare in casa all'Olimpico in una gara di campionato da 1099 giorni. Ma ora, che si è finalmente sbloccato in stagione, non lo vive più come un assillo. Serenità è la parola d'ordine.

TEMPISTICA
Quella che gli permette di non agitarsi nemmeno per un rinnovo sul quale le parti da tempo si stanno confrontando. Al netto delle smentite, negli ultimi due mesi ci sono state frenate e riflessioni su un accordo che farà la differenza per Nicolò e per le casse giallorosse. Perché a 20 mesi dalla scadenza, è inevitabile che ogni giorno che passa il calciatore acquisisca forza contrattuale. La richiesta di 4 milioni di base, ai quali aggiungerne almeno 1,5 di bonus, paradossalmente non è il principale tema di confronto da affrontare. Il gm Pinto sa che se vuole rinnovare, queste sono le cifre. Poi si potrà discutere sui benefits da aggiungere e sulla possibilità d'inserire una clausola rescissoria ma sostanzialmente cambia poco. Le cifre sono quelle. La problematica è un'altra ed è legata alla tempistica. Tradotto: i Friedkin riconoscono il valore di Nicolò, vogliono certamente rinnovare ma fanno notare come il contratto scada a giugno del 2024. Nella loro ottica di imprenditori di successo, c'è tempo. Per Dan e Ryan fa scuola Pellegrini, prolungamento arrivato a ottobre del 2021, a 8 mesi dalla possibilità di liberarsi a zero. Toccherà a Pinto mediare (probabile incontro con l'agente nella sosta), consapevole che più il tempo passa e più il rischio si nasconde dietro l'angolo. Quello dal quale Nicolò è uscito brillantemente nelle ultime settimane. La Lazio è avvisata.

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