Perché poi nel calcio, a volte, i conti con le botte della vita si pareggiano. Magari Nicolò Zaniolo è ancora in credito, perché due infortuni seri al ginocchio quando la carriera stava spiccando il volo e quasi due anni buttati nel cestino, con il timore di non tornare quello che eri ovvero una splendida prospettiva europea richiedono molta moneta per tornare in attivo, ma il gol di ieri sera è sicuramente un'ottima polizza di risarcimento.
Zaniolo bello di notte
«È stupendo, ho realizzato il sogno che avevo da bambino - dice a caldo -.
LA RIPARTENZA
Risalire non è stato facile. Quando trascorri la giornata a lavorare sul tuo corpo e i muscoli della gamba offesa non recuperano centimetri, si fa dura. La lotta quotidiana con le macchine della riabilitazione, con la noia degli esercizi ripetuti mille volte, con le misurazioni per vedere se hai guadagnato qualche millimetro e sbattere la testa di fronte ai responsi negativi: ecco, c'è da sprofondare nella disperazione. Il lungo cammino verso la rinascita sportiva, accompagnato dalla paternità e dalla maturità che avere un figlio impone, ha reso più forti non solo i muscoli, ma anche la mente. Nicolò ha rivisto la luce non in modo folgorante, ma giorno dopo giorno, senza accecarsi, ma ritrovando i contorni giusti, la percezione delle cose, la visuale nitida. L'impatto con José Mourinho è stato un inedito.
BASTONE E CAROTA
Ci sono portoghesi e portoghesi: e se Fonseca appartiene alla categoria di quelli più morbidi, genere pastel de nata, lo Special di Sétubal è più spigoloso, più tagliente, più netto. Con lui non esistono mezze misure: nero o bianco. Bravo o scarso. Affidabile o inaffidabile. Maestro nel gestire gli uomini più complicati, José non ha avuto problemi a trovare lo spartito giusto per accompagnare Zaniolo verso la risalita. Bastone e carota. Panchina e campo. Fino alla serata liberatoria, in questa Conference alla quale si è aggrappata la Roma non solo per dare un senso alla stagione, ma anche per avviare il famoso Progetto, con la maiuscola. E allora ecco che la notte contro il Bodo Glimt, il 14 aprile 2022, con la prima tripletta della carriera. E' stato l'urlo di Zaniolo al mondo: «Signori sono tornato». È ricominciato tutto, quel giorno: le copertine, i titoli, le voci di mercato che sbattono Nicolò in tanti posti. Il futuro è ancora in alto mare, ma questo gol, e questa serata, possono orientare il destino: «Il gol lo dedico a mia madre, a mio padre, a mia sorella, a chi mi è stato vicino nei momenti più difficili». La storia comincia sempre da lontano. È un percorso a tappe, di cadute e di gloria. Arrivare sulla vetta non è mai facile, ma quando hai sofferto per riuscire nell'impresa, il cuore batte forte. Magari, lassù in cima, la maglia che indossi ha i colori più caldi. Se poi alzi lo sguardo e vedi Roma, come immaginare qualcosa di più bello?