Quando irrompe la realtà a funestare la quotidianità fiabesca del mondo pallonaro, bisogna farci i conti. Così il devastante terremoto che ha colpito ieri la Turchia che ha provocato oltre duemila morti, non poteva non avere delle ripercussioni sulla trattativa tra la Roma e il Galatasaray per il trasferimento di Zaniolo. Anche se l'epicentro che ha messo in ginocchio il paese è al confine con la Siria, a Pazarcik, nella provincia di Kahramanmaras, oltre 1100 chilometri di distanza da Istanbul, vien da sé che ieri in Turchia avevano ben altro a cui pensare. Così la call mattutina tra i club che avrebbe dovuto dare il via libera al calciatore è slittata di ora in ora per poi andare in scena soltanto nel tardo pomeriggio. L'offerta del Galatasaray è di 22 milioni, bonus compresi. La Roma ha chiesto di arrivare a 25 ma diminuendo la parte fissa per fare in modo di corrispondere il meno possibile all'Inter che detiene il 15% sulla vendita del calciatore. Nelle ultime ore si è fatto vivo anche il Fenerbahce di Jorge Jesus, pronto a venire incontro alle richieste dei Friedkin. Ma il calciatore ha deciso da due giorni: preferisce il Galatasaray con il quale ha già un'intesa su un contratto pluriennale da 3,6 milioni a stagione più una clausola rescissoria di 35 milioni e dove ad accoglierlo ci saranno vecchie conoscenze della nostra serie A come Mertens, Icardi, Sergio Oliveira e Torreira. La Roma ne ha preso atto e non ha inteso osteggiare la volontà del ragazzo, chiedendo ai giallorossi di Istanbul un piccolo sforzo in più. Trattativa no-stop: parti vicinissime a tal punto che ieri all'ora di cena (dopo l'incontro tra l'agente Vigorelli ed emissari turchi) i due club hanno iniziato a tradurre i contratti. Situazione che si è protratta nella nottata e prossima quindi a sbloccarsi in giornata.
SOCIAL INDIGESTI
Zaniolo non può far altro che attendere. Ieri, dopo il like domenicale al profilo Instagram del Galatasaray, è arrivata la seconda mossa social: l'attaccante ha pubblicato una foto a torso nudo mentre indossava soltanto i pantaloncini e faceva i pugni.
Zaniolo è prossimo a salutare la Roma dopo quattro anni e mezzo. Un rapporto nato quasi per caso (entrò con Santon nella trattativa per il trasferimento di Nainggolan all'Inter), fatto di alti e bassi, simile a quegli amori adolescenziali che sembrano doverti cambiare radicalmente la vita e invece poi rimangono, nel migliore dei casi, semplici ricordi. Con Nicolò più o meno è andata così. I due gol al Porto in Champions nel febbraio del 2019 lo avevano già proiettato nell'immaginario popolare - e di qualche media - ad essere l'erede di Totti, etichetta che un signore come Daniele De Rossi, alias Capitan Futuro e soltanto per una stagione Capitan presente, ha cercato per una vita di dribblare. Nicolò, alla soglia dei 20 anni, ha accettato invece la sfida, perdendola. Non è stato fortunato, questo va detto. Due infortuni ai crociati, prima al ginocchio destro, poi al sinistro, gli hanno fatto perdere due anni, frenando quello strapotere fisico che gli permise a Ferrara contro la Spal, dopo il primo ko, di segnare un gol pazzesco, percorrendo coast to coast tutto il campo. Sembrava esser tornato quello delle reti al Sassuolo, al Napoli e in Champions. Mera illusione. Il fato gli ha voltato le spalle, restituendogli in parte quanto tolto lo scorso 25 maggio, con il gol di Tirana.
Per qualche settimana Zaniolo si è sentito nuovamente una star, sotto l'ala protettiva di Mourinho. Poi, tra errori della società che non gli ha mai proposto il rinnovo provando a venderlo già quest'estate e i suoi personali, su tutti essersi tirato indietro a La Spezia, è entrato in un tunnel molto simile a un mulinello marino. Ne uscirà fuori probabilmente oggi, quando gli sarà dato il via libera di trasferirsi a Istanbul. La storia con la Roma è finita. D'ora in poi, toccherà soltanto a lui risalire la china. Da solo. In ballo c'è la carriera di un (ex) grande talento.