L'italia si aggrappa anche ai romanisti: Zaniolo, Cristante e Pellegrini pronti alla rinascita in azzurro

L'italia si aggrappa anche ai romanisti: Zaniolo, Cristante e Pellegrini pronti alla rinascita in azzurro
di Gianluca Lengua
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Lunedì 28 Marzo 2022, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 09:07

Sarà una Nazionale 2.0 quella che affronterà la Turchia per il terzo e quarto posto del “mini torneo” che valeva l’accesso al Mondiale in Qatar (domani a Konya ore 20,45). Gli azzurri in prossimo dicembre resteranno a casa e Roberto Mancini dovrà gettare le basi della rinascita (dimissioni permettendo), cancellando (in parte) il gruppo che ha vinto l’Europeo. Tra i nuovi presupposti ci sono i quattro romanisti Mancini (rientrato a Trigoria per un trauma contusivo al ginocchio sinistro), Pellegrini, Cristante e Zaniolo. Gli ultimi tre saranno in campo contro la Turchia, gli stessi che il ct aveva escluso dall’ultima partita contro la Macedonia del Nord.

Il rapporto di Pellegrini con la Nazionale si è incrinato a partire a giugno da quando ha dovuto rinunciare all’Europeo per un infortunio muscolare. Lorenzo, a un giorno dalla partenza, ha alzato bandiera bianca, da lì in poi non è più stato un protagonista. Nell’ultima partita valevole per l’accesso al Mondiale era in panchina ed è entrato solo al minuto 76 al posto di Immobile, segnale che il ct aveva ormai una nuova scala di valori. Differente la situazione di Zaniolo, mai al centro del progetto di Mancini anche se è stato proprio il ct a convocarlo in azzurro prima ancora di esordire in Serie A.

Poi, il doppio infortunio alle ginocchia e alcuni comportamenti poco disciplinati lo hanno allontanato dall’Italia. Quest’anno ha dovuto rinunciare a più di una convocazione per alcuni problemi muscolari, tutti risolti nell’arco di una settimana.

Era nella lista dei 33 convocati da per il ritiro, ma è rimasto in tribuna nella partita con la Macedonia del Nord e sarebbe stato escluso nell’eventuale “finale” di accesso al Mondiale. Domani, invece, giocherà contro la Turchia in una partita che non vale nulla, un primo passo verso un nuovo rapporto con gli azzurri. Infine, Cristante l’unico romanista dei quattro campione d’Europa. Bryan durante Euro 2020 non è mai partito come titolare se non nella finale vinta contro l’Inghilterra ai rigori (ha giocato 66 minuti). Anche lui non è mai stato un elemento centrale nel progetto di Mancini, ma la scottante delusione di Palermo potrebbe ribaltare le gerarchie e rivalutare elementi inizialmente accantonati.

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