Da Ancelotti a Baggio, così Zaniolo può vincere la sfortuna

Da Ancelotti a Baggio, così Zaniolo può vincere la sfortuna
di Ugo Trani
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Mercoledì 9 Settembre 2020, 00:13

Il bello del calcio e non il brutto. Nicolò Zaniolo ha chiuso a braccia alzate sotto il traguardo, lo scorso 1° agosto, il campionato della pandemia. Galoppata coast to coast e assist per Perotti. E Fabio Capello in tv lesto a incoronarlo: «È lui il Pallone d’oro del futuro». Che sia benedetta la previsione dell’ultimo allenatore capace di conquistare lo scudetto nella Capitale. E soprattutto con la Roma. 

 

Zaniolo, nuovo dramma: lesione del crociato, si opera domani. Rischia 6 mesi di stop. Nicolò: "Grazie a tutti, tornerò presto"

ha riportato la lesione completa del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro che lo terrà fuori dal campo per i prossimi 6 mesi (rientro previsto per febbraio 2021).Nicolò Zaniolo L'operazione chirurgica avverrà domani e si terrà presso la clinica romana Villa Stuart: "Ringrazio tutti quanti, sia tifosi della Roma e non per il supporto...


Da lì deve ripartire il ventunenne, dopo il nuovo intervento chirurgico al legamento crociato del ginocchio, appuntamento stamattina nella clinica che si affaccia da Monte Mario sullo stadio. In meno di 8 mesi, la lesione al destro il 12 gennaio all’Olimpico con la maglia giallorossa, e quella al sinistro, alla Johan Cruijff Arena vestito d’azzurro. Carriera momentaneamente interrotta, ma non in discussione. Il talento c’è, purissimo. Come c’è il carattere, di chi non si piega su un ginocchio. E nemmeno se sono due. L’ha già fatto vedere, sfruttando il lockdown per rimettersi in piedi e riprendere il volo. È tornato il 5 luglio al San Paolo contro il Napoli, cioè 175 giorni dopo l’infortunio del 12 gennaio. La nuova scadenza, dunque, a metà marzo: giocherà, come è successo quest’estate, la fase decisiva della stagione.



Capello a spianargli la strada del successo, «innamorato» improvvisamente di questo calciatore moderno e al tempo stesso antico che criticò in via indiretta per l’esposizione del giovane sui social e nei ritiri. Zaniolo è stato svelto a fargli cambiare idea. Con il suo repertorio che già sembra infinito. Forza fisica e corsa, piede educato e spirito spavaldo. Adesso, però, tocca a Nicolò. Come accadde dopo l’intervento del 13 gennaio al ginocchio destro. Sta a lui ripartire, scalando il campionato per riprendersi la vetta. La Roma lo aspetta per il finale della stagione, ma anche la Nazionale lo vuole per l’Europeo che partirà proprio dall’Olimpico.

Il Pallone d’oro che Don Fabio gli ha consegnato in anticipo è l’obiettivo per il futuro. Il presente, però, fa scopa con il passato. Carlo Ancelotti, con la maglia della Roma, urlò come lui in campo. E come lui a cedergli furono prima il ginocchio destro e a seguire il sinistro. «Ho perso due anni» ha detto anche recentemente ricordando il suo calvario, iniziato da ventunenne nell’ottobre ‘81. Ma fece in tempo a vincere il 2° scudetto della storia del club giallorosso nell’83, prima di fermarsi di nuovo nel dicembre dello stesso anno contro la Juve. Si rialzò e, con il Milan di Sacchi, spopolò in Italia e nel mondo: scudetto, bis in Coppa dei Campioni, competizione saltata a Roma per il secondo infortunio, nella Supercoppa europea e nell’Intercontinentale. E, a più di 11 anni dal primo intervento, ancora scudetto, allenato proprio da Capello.

Carletto fa da apripista a Nicolò, come gli ha ricordato anche il medico della Nazionale, il professor Ferretti che lo ha seguito ad Amsterdam nelle ore più delicate dopo il crack contro l’Olanda.
Lacrime e imprecazioni. Don Fabio, senza fare alcun paragone, gli ha indicato il Pallone d’oro. Che Roberto Baggio, ad esempio, conquistò dopo essere passato spesso in sala operatoria. Addirittura più giovane di Zaniolo. Nessun ginocchio risparmiato. Non ha certo messo il crociato sulla sua avventura e nonostante più di 500 giorni di inattività all’alba della sua carriera. Stop & Go. Club e Nazionale. Gol e ricami. Dolori e successi. C’è tempo pure per Nick, aggrappandosi al Codino.

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