«Ho bisogno di pensare al futuro». José Mourinho, tre giorni dopo aver vinto la Conference League. Centomila persone ad osannarlo, tre pullman scoperti che hanno portato in trionfo i vincenti sotto il Colosseo. Era facile distrarsi e farsi coinvolgere dal momento, ma lui, dietro a quel sorriso, pensava già al domani. Come vincere ancora. José non si accontenta, vuole superare ogni limite, intraprendere nuove sfide e vincerle. Per riuscirci ha bisogno dei suoi uomini, di una squadra all'altezza degli obiettivi che ha prefissato la società: la qualificazione in Champions. Perché Mou, da solo, miracoli non può farli («Il successo è tutta una questione di strategia» ha detto a Sky Sports Uk). Per questo ha chiesto l'impossibile: una rosa pronta già a partire dal 5 luglio, primo giorno di raduno a Trigoria. Il timore principale risiede a centrocampo: José ha perso Mkhitaryan, Oliveira e presto saluterà Veretout. È arrivato Matic e tornerà dal prestito Villar. Intanto, il braccio di ferro con il Sassuolo per Frattesi non accenna a sbloccarsi. Il nazionale azzurro ha trovato l'accordo per il contratto, ma gli emiliani non lo liberano a meno di 30 milioni. Da Trigoria ne offrono 22/25 da cui va scalato il 30%.
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Sulla trequarti, invece, sembrerebbe segnato il destino di Zaniolo: c'è stato un vertice tra Pinto, Vigorelli e Cherubini in cui la Roma ha aperto anche alla possibilità del prestito con obbligo di riscatto.
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Ecco perché José ha chiesto il ritorno di Oliveira: «Lo andrei a prendere personalmente», ha detto un paio di settimane fa. La cessione al Fenerbahçe è in stand-by, perché Sergio vorrebbe tornare a Trigoria: i giallorossi hanno proposto il rinnovo del prestito per un anno, i lusitani vorrebbero l'acquisto a titolo definitivo. Vicina alla conclusione la trattativa per Celik: il terzino del Lille arriverà a circa 8 milioni più bonus, ha già l'accordo con il club (quinquennale a 2 milioni a stagione) e nei prossimi giorni potrebbe essere annunciato. La difesa, dunque, è il reparto al momento più pronto: Smalling, Mancini, Kumbulla e Ibanez sono intoccabili e ci sono due esterni per fascia (a destra Karsdorp e Celik, a sinistra Spinazzola, Zalewski e Vina all'occorrenza). Ma a Mou non basta, ha fretta di avere la rosa al completo. Perché per la Roma ha pianificato un futuro da vincente.