Zaniolo è un caso, escluso dal primo test della stagione. Il club parla di lombalgia, il suo entourage nega

Mourinho aspetta rinforzi, ma prima bisogna vendere

Zaniolo è un caso, escluso dal primo test della stagione. Il club parla di lombalgia, il suo entourage nega
di Alessandro Angeloni
5 Minuti di Lettura
Domenica 10 Luglio 2022, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 23 Febbraio, 18:20

Chiamiamole noie. Sarebbe stato meglio evitarle, a due giorni dalla partenza per il Portogallo, dove la Roma alloggerà in un albergo diverso da quello dello scorso anno, trovato sold out. E già questo ha inceppato leggermente la programmazione. Sono dettagli, che per un allenatore esigente come Mourinho hanno il loro peso. Più problematica la questione che riguarda Nicolò Zaniolo, con la quale si è aperta la stagione ed era largamente prevedibile. Il gol del golden boy a Tirana sembra un ricordo lontano, non certo per i tifosi e per la squadra, sempre pronti a concedere un like quando viene pubblicato qualcosa relativo alla finale di Conference e qualche giorno fa Nicolò aveva postato l'immagine della sua decisiva rete («per non dimenticare»).

Zaniolo, e se restasse? La Roma e Mourinho valutano l’ipotesi di proseguire insieme

Ma da quella sera i rapporti con la Roma sono cambiati, anche - ma non solo - per colpa di quell'intervista nella quale Zaniolo aveva aperto a un futuro lontano da Roma. Il problema è noto: il suo contratto non è stato trattato, le parti, per volontà della società, si aggiorneranno a settembre, a mercato chiuso. Nel frattempo il giocatore, stanco della situazione, si sente in vendita, ma il prezzo che ha fissato la Roma è alto (50 milioni) e di certo non agevola trattative rapide.
RITIRO INDIGESTO
Prezzo che dà un segnale di forza al calciatore e in generale agli altri club: noi vendiamo a quanto diciamo noi.

Giusto. Ma questo ha conseguenze sull'umore di Nicolò, che freme e soffre pure il fatto di dover affrontare in queste condizioni il ritiro in Portogallo. Vorrebbe che la situazione si risolvesse presto. Anzi, credeva (sperava) che la vicenda si sarebbe risolta subito. Ma ad oggi, che non gira un euro, è impensabile e lui è una sorta di separato in casa, Mou gli ha risparmiato la prima stagionale con il Trastevere. Perché? Da una parte filtra una motivazione legata più a questioni di mercato, la Roma parla di lombalgia. L'altra difficoltà è legata alle altre cessioni. Non è facile cedere. La strategia della Roma è chiara, fuori uno e dentro un altro: Matic per Micki, Celik per Florenzi, Svilar per Fuzato. Il resto è in sospeso. Veretout, calciatore notoriamente sul mercato, è ancora a Trigoria. Non parte finché non arriva qualcuno, ma qualcuno arriva se va via un altro e siamo al punto di partenza. Morale: ora c'è bisogno di Jordan. Stesso dicasi per gli altri esuberi, a cominciare da Villar (c'è il Monza) e Diawara (che tratta con società tedesche ma ancora non si vede la luce). Darboe è tra i partenti ma è nel per l'Algarve. Così come Kluivert, un altro sul mercato, in attesa della mossa del Marsiglia, che sembra interessato. Calciatori di cui Mou avrebbe fatto a meno per far posto ad altri, nuovi. Il mercato è in continuo divenire e può finirci dentro anche El Shaarawy, pure lui in partenza per il Portogallo, insieme al pacchetto completo, composto pure da molti calciatori della Primavera, osservati speciali per il futuro, un po' meno per il presente. Nota lieta: in Portogallo, ad Albufeira, Mourinho rivedrà i suoi eroi, i nazionali che stanno ultimando solo ora le vacanze, visti i prolungati impegni di giugno con le rispettive nazionali. Torneranno i vari Pellegrini, Cristante e Abraham, mentre Spinazzola ha anticipato il rientro di qualche giorno ed è già al lavoro con Mourinho.

Zaniolo, lunga attesa: si aspetta lo sprint della Juve. Frattesi in pressing


TENTATIVO PER ZAHA
In entrata si parla - o si è parlato - di tanti nomi, da Frattesi a Zaha (la Roma studia un'offerta, con dentro Felix), da Douglas Luiz a Aouar, fino al sogno Dybala (che Mourinho accoglierebbe a braccia aperte) e Solbakke (che tra l'altro si è lussato una spalla), tutti nomi più o meno credibili, a patto che si cominci a cedere qualche pezzo di una rosa che Mourinho non ritiene funzionale al suo progetto tecnico per poi fare i conti sugli investimenti da sostenere. La Roma ha cominciato a lavorare e giocare e gli impegni da qui in avanti si intensificheranno (sono quattro le amichevoli in Portogallo e a fine luglio c'è il Tottenham in Israele - ieri con uno striscione il gruppo della Sud, i Fedayn, hanno mostrato di essere contrari a giocare ad Haifa - e infine il 6 agosto il test con lo Shakhtar), mentre l'inizio ufficiale della stagione quest'anno arriva all'alba, il 14 agosto. E' chiaro come Mourinho abbia fretta di comporre prima possibile l'organico che nella prossima stagione possa aumentare il livello della Roma. Lui stesso è il primo ad essere felice per la vittoria in Conference ma già non ne vorrebbe più parlare, perché l'ambizione della Roma deve essere diversa e quello, per lui, è solo un bellissimo punto di partenza.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA