​​Zaniolo, compleanno di rinascita: rientro più vicino. Il futuro alla Totti e l'incognita mercato

Zaniolo, compleanno di rinascita: rientro più vicino. Il futuro alla Totti e l'incognita mercato
di Alessandro Angeloni
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Giovedì 2 Luglio 2020, 01:15 - Ultimo aggiornamento: 3 Luglio, 17:13

Il compleanno, sentirsi un po’ più grande. Auguri, intanto. Nicolò Zaniolo compie 21 anni il 2 luglio, oggi. Era un cucciolo quando è arrivato a Roma, a giugno del 2018. Il classico giovanotto di cui l’Inter si era privata per agevolare un’operazione ben più grande (Nainggolan in nerazzurro, Nicolò e Santon in giallorosso). Ma due anni vissuti nella capitale, tutti ad alta velocità, sono tanti per il percorso di crescita di un adolescente che diventa uomo e ora Zaniolo si è tolto l’abito del piccolo ragazzo da crescere, da svezzare. Zaniolo resta un ragazzo sicuro di sé ma semplice, puro, il classico tipo da proteggere, come fu per Totti più di venticinque anni fa, nonostante le luci della ribalta che inevitabilmente gli vengono puntate addosso, nonostante le attenzioni della mamma Francesca, supersocial e regina del selfie e del papà, Igor, ex calciatore ma spesso defilato e nonostante l’ingaggio che lievita sempre di più e le conseguenti attenzioni dei grandi club italiani ed europei. Questo lo ha portato a gestire la sua immagine, ed ecco la collaborazione con Fedez, che da qualche settimana gli gestisce la vita social. 

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Zaniolo ormai non è più uno da tenere chiuso dentro una campana di vetro, uno che “guai a esaltarlo troppo” come faceva Mazzone con Totti. Ora il vetro dell’allarme si è rotto: Zaniolo è libero, ma ha bisogno di gente che sappia guidarlo, consigliarlo su come e quando proporre le sua attività benefiche, le sue immagini con la famgilia, fidanzata, le sue vacanze o i suoi tatuaggi (numerosissi), o quando tingersi i capelli color platino, come ha fatto in questi giorni per festeggiare il prossimo ritorno in campo. Insomma, è stata inserita una carica che lo faccia “esplodere” definitivamente, non solo sul campo.
 


Ragazzo di buona famiglia, testa sulle spalle ma con quella stessa faccia tosta che ha mostrato il 19 settembre di due anni fa, quando Di Francesco lo ha gettato nella mischia, e che mischia: stadio Bernabeu, gara del girone di Champions tra la Roma e il Real Madrid. Zaniolo sta ripercorrendo le orme di Totti: sempre ricercato, sempre al centro delle attenzioni, talento puro e pasto per i media. E poi, forte, si può sottolineare anche questo, visto che parliamo di un calciatore e il suo compito principale è segnare tanti gol, vincere e far sognare i suoi fans. Zaniolo, di Totti, ha scelto anche la casa (la maglia no, per ora è ufficiosamente ritirata): un attico al Torrino, dove l’ex capitano della Roma ha vissuto per tanti anni. Ha lasciato casa all’Eur (viale Europa), quella dove viveva con la mamma, che lo accompagnava tutti i giorni a Trigoria, come faceva mamma Fiorella con Francesco. Zaniolo vive con la sua fidanzata, Sara, donna semplice anche lei, ventuno anni, studentessa di Moda alla Sapienza.

Lui con il nome di lei tatuato, lei con il nome di lui addosso. Una scelta d’amore scritta sulla pelle, ma forse, magari presto, si tradurrà in matrimonio. I due pare facciano davvero sul serio. I tatuaggi sono una passione per Nicolò, uno lo ha anche dedicato alla mamma, da lui talvolta rimproverata per la troppa esposizione social. Zaniolo sta cercando di tornare a giocare e quel giorno è ormai vicino. L’infortunio ai legamenti subito a gennaio contro la Juventus gli avrebbe fatto saltare l’Europeo, ma poi ci ha pensato il Covid a spostare la competizione internazionale e il finale di campionato con la Roma.
 

Zaniolo, la Juve lo cerca

Tra un anno, Nicolò sarà protagonista con la Nazionale di Mancini. Ha sposato la Capitale e da qui non vorrebbe andare via, sogna di essere un perno di questa squadra, in città si trova a meraviglia. Ma i conti decimati della Roma non lo mettono al sicuro: la Juve, tra l’altro squadra per la quale tifava quando era ancora un ragazzino (spesso vengono riproposti certi suoi vecchi tweet da tifoso bianconero), farebbe carte false per portarlo a Torino. In giallorosso è fermo a 60 presenze e 12 gol, anche in nazionale ha rotto il ghiaccio (Mancini lo ha convocato per la prima volta, quando non aveva nemmeno una presenza in serie A), segnando le sue due prime reti a Palermo contro l’Armenia nello scorso novembre, diventando di 20 anni e 139 giorni il più giovane marcatore della Roma in azzurro. Meno fortunata l’esperienza in Under 21: lì ha pagato l’amicizia con Kane, con cui spesso si è trascinato in qualche marachella di troppo. Ma roba vecchia, ora è maturato. E’ grande. 
 

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