Zaniolo, adesso inizia l'altra partita

Zaniolo
di Ugo Trani
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Martedì 14 Gennaio 2020, 07:30 - Ultimo aggiornamento: 12:55

«Intervento riuscito... Nicolò sta bene. Pronto per ricominciare, grazie a tutti». Prima delle 18, da Villa Stuart, batte sulla tastiera del telefonino il cuore di mamma Francesca Costa, madre di Zaniolo, tranquillizza via social la piazza giallorossa: il figlio, entrato in sala operatoria subito dopo le 15,30 per la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro, è già tornato nella sua stanza. Sul cuscino la sciarpa della Roma. È la signora a comunicare con l’esterno per informare gli amici e i tifosi. Così come è stata lei ad accompagnare il centrocampista della Roma e della Nazionale, di prima mattina, nella clinica che si affaccia proprio sull’Olimpico dove, domenica sera,  il ventenne ha dovuto momentaneamente sospendere il racconto della sua favola. Ed è stata sempre lei a scagionare Rabiot e de Ligt: «Nicolò ha sentito crack durante la corsa, facendosi male nel cambio di direzione: lo scontro non ha influito. Ha pianto a lungo, all’inizio non mi ha nemmeno parlato. Poi si è tranquillizzato, ha detto che sono i rischi a cui va incontro chi fa il suo mestiere». La stagione in giallorosso è finita, la speranza invece si colora d’azzurro. «Vuole a tutti costi andare all’Europeo, ma sa bene che il recupero sarà lungo».



OBIETTIVO COMPLICATO
Anche Nicolò, un’ora dopo la mamma, fa sapere come è andata. Prime parole sull’account Twitter della Roma: «Grazie a tutti per l’affetto che mi avete trasmesso in queste ore. Non vedo l’ora di tornare. Forza Roma». E due cuoricini, uno giallo e l’altro rosso. E su Instagram: «Siete unici». Il club di Pallotta ha confermato quanto annunciato dalla madre del giocatore: «L’intervento chirurgico è tecnicamente riuscito». Ci ha pensato, in 2 ore (più del previsto e per suturare bene il menisco), il professor Mariani. Confermata, intanto, la diagnosi: «Zaniolo è stato sottoposto alla ricostruzione autologa del legamento crociato anteriore del ginocchio destro e alla sutura della lesione del menisco esterno». Oggi comincerà la rieducazione e domani lascerà la clinica. Tempi di recupero: minimo 4-5 mesi. Abile, dunque, a fine maggio, non prima. Ecco perché Nicolò non vuole rinunciare a priori all’avventura con la Nazionale ad Euro 2020. Senza che, però, che diventi un’ossessione. «Lui ci tiene. Se i tempi lo consentiranno bene, altrimenti se ne farà una ragione», chiarisce papà Igor. Chi lo seguirà, lavorerà sulla muscolatura. La sua è importante e di conseguenza ingombrante. Va tenuta attiva, aspettando di rimettere piede in campo. 

ABBRACCIO TOTALE 
Nella stanza di Nicolò, oltre alla famiglia, anche la fidanzata Sara Scaperrotta. In mattinata si sono presentati, a salutarlo, il vicepresidente Baldissoni e Zappacosta. Più tardi l’ex dirigente giallorosso Balzaretti e Fazio, lì per un controllo. E in serata il ceo Fienga e Florenzi. «Non fa altro che mostrarmi i messaggi ricevuti dai campioni sul telefonino» racconta mamma Francesca.
La carezza di Ronaldo a Zaniolo, steso sulla barella. rimane l’immagine più bella. In campo. Fuori «l’ho visto felicissimo per i messaggi di Fonseca e Mancini». E «quando, domenica notte, è venuto Florenzi a casa: è stato il capitano a mettergli il ghiaccio sul ginocchio. E a fargli passare la paura per la sua prima anestesia». Poi il vocale di Balotelli, l’augurio di Buffon e l’incoraggiamento dell’Entella. E su Instagram altri big: Modric, Dybala, Bernardeschi. Bonucci, Marchisio. De Rossi, rientrato nella Capitale, presto lo andrà a trovare. Totti gli ha scritto: «Tornerai più forte di prima». È lo stesso messaggio, anzi la promessa, di Nicolò, domenica sera, appena saputo quanto grave fosse l’infortunio dopo quel crack inaspettato e fatale.

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