Wijnaldum, le tappe del recupero

L'olandese prosegue con il suo programma riabilitativo senza particolari intoppi. A metà dicembre, tornerà a correre. Mou sta valutando se portarlo o meno in Portogallo. Possibile, prima del rientro in pianta stabile a febbraio, un paio di gare con la Primavera.

Gini Wijnaldum
di Stefano Carina
3 Minuti di Lettura
Domenica 27 Novembre 2022, 11:47

ROMA Il balletto in onore del compleanno della figlioletta nei giorni scorsi non inganni. Ci vorrà ancora un po' di tempo per rivedere Wijnaldum 'ballare' per Mou. Il centrocampista è in Olanda dove sta svolgendo un programma riabilitativo a seguito della frattura della tibia riportata a fine agosto e soprattutto della decisione del 32enne di non operarsi ma di passare per la terapia conservativa. Sinora si è molto discusso sui tempi di recupero, tra chi lo voleva già allenarsi con la squadra nella tournée giapponese e altri pronto per il 4 gennaio, al ritorno del campionato. In realtà il programma di recupero sta scivolando via senza intoppi, seguendo l'iter di calcificazione dell'osso. 
LE TAPPE
Una volta appurato infatti come la frattura non fosse scomposta, Gini ha deciso di evitare l'intervento chirurgico, pur sapendo che il rientro in campo si sarebbe allungato di almeno 30-40 giorni, portandolo dai 70 originari a 110. Il motivo vien da sé: la tibia ha tempi di recupero più lunghi rispetto alle altre ossa del corpo umano avendo una minore vascolarizzazione. Un conto quindi sarebbe stato operarla e inserire una placca all'interno del ginocchio (sulla falsariga di Totti, per intenderci, che gli permise un recupero lampo in vista del mondiale del 2006); un'altra attendere che l'osso si calcifichi e poi ritrovi naturalmente la normale elasticità e robustezza. Per questo motivo, calendario alla mano, considerando che l'infortunio è avvenuto a fine agosto, a metà dicembre - giorno più, giorno meno - Gini dovrebbe completare il secondo step del suo iter riabilitativo. Dopo il gesso, in queste settimane sta svolgendo recupero muscolare, lavorando sulla gamba per recuperare il tono muscolare e per sollecitare, con diversi carichi (pesi), la tibia. 
IPOTESI PORTOGALLO
Poi inizierà la terza fase, quella della riatletizzazione.

Wijnaldum inizierà a correre e lentamente effettuerà nuovamente una preparazione. E chissà che Mou non decida di portarselo dietro in Portogallo per permettergli di tornare a respirare l'aria dello spogliatoio nella tournée in Algarve dove l'olandese, eventualmente, lavorerebbe a parte. Anche perché non sarà finita qui. Gini è atteso dall'ultima fase, quella più delicata, quando entrerà in gioco l'aspetto psicologico, legato al contatto con il pallone e soprattutto al contrasto. Lì dipenderà esclusivamente dal ragazzo. Proprio per questo motivo, dando un'occhiata al calendario che attende i giallorossi con tre gare impegnative nel mese di gennaio dopo quella iniziale con il Bologna (Milan, Fiorentina e Napoli), sta prendendo quota l'ipotesi di un rientro più soft, magari con la Primavera, prima del ritorno in pianta stabile con la prima squadra a febbraio. Un po' quello che accadde con Karsdorp, dopo l’infortunio al menisco.

© RIPRODUZIONE RISERVATA