Inter, Spalletti: «Icardi assenza importante ma i problemi non si risolvono via chat»

Inter, Spalletti: «Icardi assenza importante ma i problemi non si risolvono via chat»
di Salvatore Riggio
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 19:30

Luciano Spalletti non si fida del Rapid Vienna: «Non siamo ancora qualificati». Su Icardi: «Assenza importante».

Atteggiamento. «Non quello del secondo tempo della gara di andata. Loro hanno dimostrato nel secondo tempo di avere qualità. Probabilmente all'inizio avevano qualche timore in più. Quando abbiamo incanalato la partita verso la nostra direzione, loro hanno giocato più liberi facendo vedere che hanno qualità. Il risultato dice che non devono portare tattiche o ragionamenti in gara, devono fare la partita e questo ci mette nelle condizioni di stare attenti. Come dicevo all'andata, sono usciti vittoriosi dalla trasferta di Mosca contro lo Spartak e io so cosa vuole dire. So che se non hai personalità e qualità su quei campi non vinci. Dobbiamo ancora qualificarci».

Icardi e Lautaro Martinez. «Ho detto che per me sono molto simili. Sono due punte centrali, ma come tutti i calciatori forti possono coesistere. A quel livello si mette a posto tutto da soli, non c'è bisogno di sistemare molto le cose. Uno è più bravo in area, l'altro è disinvolto anche a venire fuori. Non c'è bisogno di mettere tutti i puntini. Mauro è per noi un'assenza pesante».

Icardi. «C'è un esame oggi e in base al risultato si farà un programma di lavoro. Verrà messo a puntino questo programma con il dottor Volpi. Bisogna mettere a fuoco che queste situazioni qua non si risolvono con le chat, con i video e con i like, ma stando insieme, parlando e con contatti reali. In questi casi, se ci si ricorda come si faceva una volta, si va nelle direzione giusta, anche se il mondo è più tecnologico.»

Europa League. «L’Inter è favorita come ce ne sono altre cinque o sei. In queste competizioni non ce n’è una, c’è un pacchetto. A tutte viene posta la stessa domanda. Lei ha copiato la domanda che fanno le domande al Chelsea o alle altre squadre di alto livello. Noi siamo sicuramente in quel pacchetto e come ha detto Candreva dobbiamo ambire ad andare più in là possibile e poi vedere perché sarà lo scorrimento delle partite a dire se abbiamo avuto un comportamento di livello che vuole la storia, la società e il colore della maglia che indossiamo».

Personalità. «La squadra ha dei particolari che poi hanno fatto un po’ di differenza. Sono vittorie in campionato che danno fiducia anche a chi ha giocato di meno, quel quarto d’ora in cui fai uso di quelli fuori diventa fondamentale perché il risultato è figlio di quelle cose».

Champions. «Se mi girano un po’ vedere le gare di Champions? Mi girano un po’ di più di un po’, ma poi bisogna prendere il risultato del campo e vedere se si è fatto tutto quel che si doveva fare. Se non abbiamo fatto tutto, poco ci manca. Si vedono i risultati che danno seguito a questa competizione, i clienti che avevamo erano veramente scomodi.

Per come si era messa la situazione, bisogna andarci a guardare in profondità, perché quel centimetrino in più forse lo potevamo fare per la qualificazione, visto che abbiamo fatto i chilometri. Ma va accettato e bisogna fare tesoro di un’esperienza importante che serve al percorso che abbiamo iniziato e che secondo me stiamo portando avanti».

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