Veretout al centro della Roma: leader indispensabile, centrocampista e bomber

Veretout al centro della Roma: leader indispensabile, centrocampista e bomber
di Alessandro Angeloni
3 Minuti di Lettura
Sabato 28 Novembre 2020, 07:30

Lo voleva il Napoli e si capisce pure il perché: Jordan Veretout è il classico giocatore a cui gli allenatori non rinunciano. Perché corre tanto, perché è una presenza pesante, perché fa gol, tira bene i rigori, gli angoli, le punizioni, è un centrocampista completo. Recupera palla, si inserisce. Dal Nantes alla Fiorentina, fino alla Roma, i suoi allenatori non lo hanno mai messo in discussione. Stefano Pioli aveva ottenuto da lui anche i gol (16) in viola, nella Roma è a quota dodici. Cinque ne ha segnati in questo scorcio di stagione, i due di Cluj hanno regalato ai giallorossi la qualificazione ai sedicesimi di Europa League con due turni di anticipo. Da quando è alla Roma ha segnato dieci penalty di fila. Ha preso il posto di Perotti in questa specialità: impeccabile l’argentino, perfetto il francese. Che in Nazionale, invece, non trova lo spazio che si augura e crede di meritare. 
ESTATE CALDA
L’estate è stata calda, per tanti motivi: la Roma ha rischiato di perderlo, il suo procuratore lo tentava con il Napoli. Gattuso lo voleva nella sua squadra, poi in quel ruolo ha ottenuto Bakayoko (che domani sarà assente per squalifica). Jordan, lo scorso agosto, mentre la Roma perdeva in Europa League contro il Siviglia - e con il mercato che avanzava inesorabile - lui (squalificato) era a cena a Posillipo insieme con il suo agente e questo la Roma non l’aveva gradito, proprio perché si sapeva fosse tentato da Gattuso. Diciamo una scelta inopportuna. Tutto è rientrato velocemente, il Napoli non era disposto a pagare quello che la Roma chiedeva, quindi fine. Ora si parla anche di rinnovo del contratto in giallorosso: del resto, da quell’agosto, per quello che sta succedendo in campo e non solo, sembrano passati due anni e non solo tre mesi. C’è un’aria diversa nella Roma.

L’insostituibile Jordan è il perno del centrocampo, Fonseca lo ha tenuto fuori solo in una partita di Europa League, quella con il Cska, nelle restanti c’è sempre stato, anche subentrando proprio come l’altra sera con il Cluj. Nelle otto di campionato è sempre partito titolare, cambiando spesso il partner, da Pellegrini a Villar, o Diawara. Stando a quanto racconta il suo manager, Mario Giuffredi, Jordan non si accontenta della “quasi” doppietta in Romania (il primo gol è stato sporcato da Debeljuh) e che contro il Napoli i gol ne vuole fare due, ma puliti. «È avvelenato con me ed il Napoli, perché sa che io tifo per gli azzurri. Ha detto che farà una doppietta al San Paolo, ma alla fine finirà 3-0 per la squadra di Gattuso», le parole del manager a Radio Kiss Kiss. Lo scorso anno, la sfida dell’Olimpico contro il Napoli di Ancelotti, è stata decisa proprio da Jordan, guarda caso su rigore. Era la fase migliore della Roma di Fonseca, prima della crisi cominciata a gennaio. Il Napoli può ridare una spinta verso l’alto ai giallorossi che, a parte la sconfitta a tavolino di Verona, sono ancora imbattuti: l’ultima sconfitta in campionato a luglio proprio col Napoli. Fonseca deve fare i conti con qualche problema di formazione. Se a centrocampo e in attacco, la situazione sembra chiara, Karsdorp, Veretout, Pellegrini Spinazzola, più Micki, Pedro e Dezko, in difesa c’è da capire chi, tra i vari convalescenti, il tecnico potrà recuperare. Kumbulla è ancora positivo al Covid, su Ibanez e Smalling si decide oggi (stanno meglio, però). Mancini è quello che al momento fornisce maggiori garanzie. Nella peggiore delle ipotesi, Gianluca affiancherà Cristante e Jesus. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA