Venditti e l'attacco super: «Brillante
ogni obiettivo è raggiungibile»

Maurizio Venditti
di Vincenzo D'Avino
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Lunedì 7 Novembre 2016, 13:30
Trentaquattro gol realizzati in sette partite. Nel girone E di Serie B, nessuno ha fatto meglio della Brillante Torrino dal punto di vista realizzativo. Un dato non casuale, figlio di un gioco frizzante e sempre propositivo, per una squadra che, quando è in giornata, può fare davvero male a chiunque. La formazione biancoverde, però, ha bisogno di ultimo passo per trasformarsi da mina vagante (espressione che non piace a Maurizio Venditti) a realtà in grado di competere per il vertice.

SVOLTA NELLA RIPRESA – Nell’ultimo turno, intanto, è arrivato un convincente successo casalingo contro la Tombesi Ortona. Questa l’analisi di Venditti sul 9-4 finale: “Il punteggio dimostra che abbiamo fatto una grande partita, anche se siamo riusciti a incanalarla sui giusti binari solo nella ripresa. Nel primo tempo la squadra ha giocato sotto ritmo e con un po’ di preoccupazione dovuta agli ultimi due risultati: la sconfitta con il Lido e il pareggio con il Sagittario Pratola. Abbiamo avuto anche qualche problema fisico, visto che siamo partiti senza Savi e dopo cinque minuti abbiamo dovuto rinunciare anche a Zito. La squadra nella prima frazione ha pagato psicologicamente questi fattori, ma poi è stata brava a reagire nel secondo tempo. Ho spiegato ai ragazzi che dovevano cambiare atteggiamento e loro sono stati bravi a rispondere alle mie sollecitazioni. Dopo l’intervallo, siamo subito rientrati con un piglio diverso in campo, riprendendo il risultato e il controllo del match. Abbiamo messo i nostri avversari nella condizione di soffrire, costringendoli subito a commettere cinque falli (dopo appena quattro minuti di gioco, ndr), e poi abbiamo gestito bene la situazione, anche grazie al numero dei giocatori impiegati. Tutti i ragazzi presenti in lista, infatti, sono scesi in campo e, alla lunga, questo ha fatto la differenza, permettendoci di tenere sempre un ritmo alto”.

QUESTIONE DI RITMO – Alcune formazioni calano nella ripresa, la Brillante no. Sabato, nei secondi venti minuti, i biancoverdi hanno piazzato un parziale di 8-2: “Questa squadra è stata concepita così, per fare in modo che il livello non scenda mai - spiega il mister -. Il ritmo deve restare sempre alto e questo può creare problemi a tutte quelle formazioni che giocano con un numero ridotto di elementi. È una scelta che non sempre dà i suoi frutti, ma quando tutti i giocatori chiamati in causa rispondono presenti, come fatto da Fortini e Sebastianelli nell’ultima gara, il livello non cala mai e per gli avversari è dura. Se siamo compassati, statici e prevedibili, gli altri possono puntare sulla loro fisicità e sull’esperienza, quindi dobbiamo essere bravi a mettere le gare sui binari a noi più congeniali e credo che finora sia stato fatto. Le uniche sconfitte sono arrivate contro le due squadre che adesso guidano la classifica a pari merito e contro la Mirafin non sono mancate le recriminazioni per una gara che non meritavamo di perdere. Anche nelle due partite pareggiate avremmo meritato qualcosina in più, ma il bicchiere resta mezzo pieno, nonostante i punti persi per strada, punti che nessuno ci restituirà”.

SALTO DI QUALITÀ – Adesso, però, serve un ulteriore passo in avanti per non rimanere nel limbo (la classifica attuale recita sesto posto). La Brillante non vuole essere semplicemente un avversario insidioso da affrontare, ma punta a diventare una squadra da vertice, una squadra da temere non solo nella singola sfida, bensì durante il corso di un intero campionato. “Cosa serve per il salto di qualità? Dobbiamo migliorare nella consapevolezza dei nostri mezzi, nella sfrontatezza, nell’entusiasmo, nella condivisione di un sogno assolutamente raggiungibile - sottolinea l’allenatore -. Dipende tutto, però, da quello che mettiamo durante la settimana. Io non mi accontento. Questa squadra non è stata costruita per stare nel limbo della classifica, classifica che non guardo, ma che deve permettere a questa squadra di guardare dall’alto in basso. Il 9-4 di sabato non rappresenta una gratificazione, ma la conseguenza di ciò che abbiamo fatto. E so che possiamo fare di più. So che possiamo fare meglio e ambire alle posizioni di vertice. Dobbiamo diventare una realtà di questo campionato e di questa nazione, perché nessuno fa quello che facciamo noi. Ho il compito di far crescere questa squadra e i margini per crescere di sicuro non mancano. Noi miglioreremo, le altre squadre non lo so e, se devo essere sincero, neanche mi interessa. Penso a noi, perché, se noi miglioreremo, ci sarà da divertirsi”. Venditti parla di un sogno raggiungibile, di crescita e di miglioramenti, ma non nomina mai obiettivi specifici. Il motivo è semplice: “Questo è un campionato talmente equilibrato che, se vinci un paio di partite, ti ritrovi secondo o terzo, ma appena fai un passo falso sprofondi facilmente. È un girone in cui è facile sia illudersi che demoralizzarsi, per questo non guardo la classifica e non parlo di obiettivi. Io dico solo che qualsiasi obiettivo è raggiungibile, a patto di lavorare per conquistarlo. Molti ci indicano come mina vagante, ma a me questa etichetta non piace, perché una mina può esplodere o non esplodere, mentre io voglio la certezza che la nostra mina esploda…”.
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