Under 21, Cutrone: «Sto vivendo un sogno. Mi ispiro a Morata. Sarà contento se vincerò lo scudetto con il Milan»

Under 21, Cutrone: «Sto vivendo un sogno. Mi ispiro a Morata. Sarà contento se vincerò lo scudetto con il Milan»
di Valerio Cassetta
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Martedì 29 Agosto 2017, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 14:32

Roma. «Sotto il sole, sotto il sole c’è Cutrone, c’è Cutrone». Lo cantano in molti questo ritornello, parafrasando il testo di “Riccione”, una delle hit di Tommaso Paradiso dei “The Giornalisti”. Lo sanno bene i tifosi del Milan, che tra Europa League e campionato, hanno già esultato quattro volte per le reti di Patrick Cutrone. Un avvio scoppiettante ha permesso all’attaccante classe ’98 di essere convocato dalla Nazionale Under 21. Al secondo giorno di raduno agli ordini del ct Luigi Di Biagio, il giovane bomber è intervenuto in conferenza stampa, raccontando le emozioni di questo inizio di stagione:

Gol più bello nelle Under e nel Milan. «Nella storia delle nazionali giovanili ricordo la tripletta con la Germania nell’Under 15. Per quanto riguarda quest’anno il più bello è stato il primo in campionato contro il Crotone».

Modulo 4-2-4. «E’ un modulo più offensivo rispetto ad altri e può aiutare la punta con l’appoggio della seconda punta o delle ali. Sono abituato a giocare da solo con gli esterni ai lati e mi trovo bene, però posso giocare anche con due punte perché l’anno scorso in Nazionale ho giocato con il 4-4-2 e in Primavera con il 4-3-1-2».

Insegnamenti. «Diciamo che il mio carattere è quello di impegnarsi sempre, soprattutto in ogni allenamento e partita. Il “mondo azzurro” mi ha insegnato ad essere uniti come squadra e a giocare contro avversarie di alto livello, come varie nazionali. Montella mi ha insegnato molto, mi dà molti consigli, sui movimenti dell’attaccante e su come stare in area».

Momento. «E’ un sogno. L’ho sempre voluto e spero di continuare così. Il mister mi dà fiducia, i compagni anche e spero di ripagarli sempre».

Paragone Belotti. «E’ un onore, perché è uno dei più forti attaccanti in Italia. E’ un attaccante completo fa gol e aiuta la squadra, ha queste caratteristiche. Se mi ci rivedo? Sì, ma manca ancora un po’ per arrivarci».

Modelli. «Mi sono sempre ispirato a Morata, perché l’ho sempre seguito quando era alla Juventus, è uno dei più forti in Europa».

In coppia con Suso. «Con lui mi trovo benissimo, è un giocare di alto livello e sicuramente farà benissimo anche in nazionale. Nell’Under 21 non conosco bene tutti, però da quello che vedo uno che gli può assomigliare è Verde».

Complimenti. «Quello che mi ha fatto più piacere è stato quello di Inzaghi. Ha speso delle bellissime parole lo ringrazio, e anche Brocchi mi ha fatto molti complimenti».

Da cedibili a perno. «Pensavo a giocare una partita alla volta, perché sapevo che poi avrebbe deciso la società. Pensavo ad allenarmi bene e a dare tutto in campo. Se non ci fosse stato l’opportunità di rimanere, sarei andato volentieri fuori a giocare, ma ora la mia priorità è il Milan».

Fuori dal campo. «Non avendo molto tempo libero, mi piace uscire con gli amici e divertirmi o andare a mangiare un gelato. Cose normali da ragazzo di 19 anni. Non sono uno che ama divertirsi la sera, nel tempo limitato preferisco stare a casa in tranquillità. Fidanzato? No».

Allenamenti . «Ringrazio il mister per le parole. In ogni allenamento, finché non sono stanco e finché non è finita, do tutto. La partita è il risultato degli allenamenti, e io penso a fare bene lì. Se Bonucci mi fa tanti falli in allenamento? Giustamente me le dà quando servono (ride, ndr).

Sogno. «Alzare trofei penso che sia sogno d tutti i giocatori, e anche il mio. Adesso sto con i piedi per terra e penso partita dopo partita. Al Milan siamo una bella squadra, siamo tutti nuovi e col tempo dimostreremo che potremo fare grandi cose. Cosa deve succedere perché io sia contento a fine stagione? Vincere lo scudetto (ride, ndr)».

Esordio a San Siro. «Ero emozionantissimo però ero molto carico, vedere lo stadio e tutti quei tifosi è qualcosa di indescrivibile. Tensione? Poca, pensavo ad aiutare la squadra».

Spagna. «Sinceramente non voglio dire che farò gol, però venerdì sarà una grande partita e prima di tutto pensiamo a vincere.

Se poi segnerò, andrà bene».

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