Uefa, scatta l’allarme coronavirus a 10 giorni dall’inizio delle coppe

Uefa, scatta l’allarme coronavirus a 10 giorni dall’inizio delle coppe
di Antonello Valentini
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Domenica 11 Ottobre 2020, 07:30

Se in Italia la vicenda Juventus-Napoli continua ad alimentare tensioni e polemiche sul protocollo sanitario che può garantire il prosieguo dei Campionati, nel quartier generale della Uefa a Nyon è scattato l’allarme sulle prossime scadenze del calcio europeo, a 10 giorni dall’inizio delle coppe, con 7 italiane in gara (Juventus, Inter, Lazio, Atalanta, Napoli, Roma, Milan).
UNICO STOP
La situazione, per ora, “tiene”,con la sola eccezione di Islanda-Italia U. 21, rinviata d’ufficio dalle autorità di governo per la presenza di 3 positivi nella delegazione azzurra sbarcata a Reykjavik. Venerdi infatti si sono giocate regolarmente 14 partite di qualificazione agli Europei giovanili, 28 squadre impegnate; tra ieri e oggi, sono 27 le partite del calendario della Nations League, con altre 54 Nazionali in campo: calcolando in media 30 componenti per ciascuna delegazione, tra calciatori, tecnici, staff, dirigenti e arbitri), in questa settimana internazionale si muovono ed entrano in contatto oltre 2500 persone.
STAGIONE IN PERICOLO
Solo una rigida applicazione delle regole Uefa (con 13 calciatori negativi si gioca) può evitare uno stravolgimento della stagione. Ma anche il protocollo Uefa ha dovuto subire un inatteso stop, come appena avvenuto in Islanda. Di fronte all’intervento dell’autorità di Governo, organo ovviamente sovraordinato rispetto a una Federazione sportiva, ai dirigenti del calcio europeo non è rimasto che incassare il “no” alla partita per ragioni di cautela sanitaria e disporre il rinvio della gara degli Azzurrini. Poco importa se non si potrà recuperare per il sovraffollamento del calendario: come prevede la regola Uefa in emergenza covid, la soluzione sarebbe il sorteggio per assegnare i 3 punti nel girone. 
AGGRAPPATI AL PROTOCOLLO
Attorno al tema del “protocollo sanitario” - per le competizioni UEFA, la Champions e l’Europa league, ma come si è visto anche in Italia e in tutti gli altri campionati regolarmente in corso- ruota il futuro prossimo del calcio, se la pandemia continuerà a essere un incubo.

Il “patto” tra Uefa, Federazioni Nazionali e club per continuare a giocare a calcio resta vincolato alle tre linee guida fondamentali: 1) rigorosa tutela della salute; 2) parità di trattamento fra tutte le società; 3) rispetto del principio di lealtà sportiva. Se salta questo meccanismo, il calcio è destinato a fermarsi di nuovo, nonostante i tentativi degli esperti di rendere sempre più sicuro ma soprattutto applicabile il protocollo sanitario, al riparo da scossoni o da interventi del singolo territorio o del singolo Stato. Forse si poteva annullare il turno di Nations League delle Nazionali, ma sono in arrivo le Coppe: tra il 20 e il 28 ottobre, primo turno di Champions e di Europa League con 32 gare in programma

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