Tre pali per lo Spezia e il Parma si salva con Kucka all 93'

Tre pali per lo Spezia e il Parma si salva con Kucka all 93'
di Vanni Zagnoli
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Domenica 25 Ottobre 2020, 17:48 - Ultimo aggiornamento: 17:49

Il derby dell’Appennino, ligure-emiliano, della Cisa, era dello Spezia, che poteva andare oltre l’1-2 e invece è raggiunto su rigore ingenuo nel recupero. Meglio la squadra del patron Gabriele Volpi, per i tre pali nel secondo tempo. Nonostante la positività del difensore Erlic, dopo Ricci, debolmente positivo e non al Tardini. Si attende inoltre la negativizzazione di Maggiore. La lista degli infortunati è lunga, debutta in stagione a centrocampo il francese Agoume, ex Inter, e sarà primattore. Al Parma manca un’intera squadra, compresi Laurini e Scozzarella, il playmaker titolare, nel finale ci starebbe persino il pari.

L’avvio offre varie occasioni, su ambo i fronti, Gyasi evita il rigore, con le nuove norme, più larghe, sul fallo di mano. Liverani fa avanzare le linee, i liguri difendono, per evitare di finire sotto come con la Fiorentina, poi rimontata. Gervinho piazza uno spunto in fascia, aggira anche Bartolomei non è abituato a contenere un attaccante.

Il ritmo scende, Nzola avvicina il bersaglio, al 28’ il vantaggio ospite, di Chabot, anche grazie al velo di Terzi su Gagliolo, aveva già realizzato pochi mesi fa, al Tardini, con la Sampdoria. L’angolo è battuto dallo specialista, Bartolomei.

Lì tutto ci si aspetta escluso il raddoppio degli aquilotti, l’errore è di Kucka, anticipato, la palla arriva a NZola, la protegge e serve al limite Agudelo, il sinistro del colombiano è preciso, in Italia aveva segnato solo al Genoa. Anche lo Spezia resta vulnerabile, la punizione di Brugman (peraltro in difficoltà, nell’impostazione) trova lo stacco di Kurtic, Provedel si allunga, il tap in è di Gagliolo.

Il Bastoni dello Spezia ha uno spunto, Simone fa venire in mente il Bastoni dell’Inter, sbocciato qua, due anni fa, con D’Aversa. Aumenta la gradevolezza della manovra ducale, non era male il destro di Brugman, servito da Gervinho, tornato in condizione.

Agudelo piazza una bel raid nell’area emiliana, Liverani inserisce Cyprien, le squadre diventano a specchio, con l’uscita di Pobega tra i bianchi: 4-3-3, il francese fa il vertice basso del centrocampo.

Lo Spezia è arrembante, come a Frosinone, quando ipotecò la promozione, salvo rischiare di non farcela al ritorno, Nzola si è svincolato dal Trapani, tiene in scacco la difesa e l’argentino Esteves coglie il palo.

Rispetto alla scorsa stagione, è migliorata la fase difensiva dello Spezia, Italiano al debutto è avveduto, mentre Liverani ha perso il tremendismo offensivo dei tre campionati a Lecce e della salvezza a Terni, è invece lontano dalla compattezza di D’Aversa.

Il trascinatore resta Gagliolo, di testa manda alto. Palla a terra il Parma è orizzontale. Sono gli spezzini a esaltarsi, come faceva il Lecce di Liverani, proprio, al di là degli errori dietro. Dell’Orco, il palo di Agoumè, servito da Gyasi, l’azione di Salva Ferrer. Tre azioni in sequenza di Verde, romano, ex giallorosso, compreso un palo. Karamoh la lo spiraglio, Provedel conferma di non essere il portiere più debole della serie A. Grassi simula, al limite, Marini è fiscale: romano, è alla seconda partita in serie A, 4 anni dopo. Di nuovo Karamoh e Kucka, allungandosi non trovano il 2-2, anche meritato.

Liverani vive la crisi di Giampaolo al Torino, solo che la squadra è indebolita, sogna di imitare Mihajlovic, che mai è rimasto invischiato nel discorso salvezza, a Bologna, e anche Di Francesco. A 7 punti c’era anche lo Spezia, invece Terzi trattiene Cornelius, che protegge il pallone con il corpo. Pareggia dal dischetto Kucka, al 47’, era il pirata all’arrembaggio.

Prima del match, la sfilata in barriera Repubblica dei tifosi di casa, centro di coordinamento club e Boys, per non lasciare sola la squadra. Un tempo le due tifoserie erano gemellate, contro la Reggiana, vicina invece alla Carrarese, che era stata la squadra di Buffon, anche da presidente.

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