Trastevere, il Rione vuole abbracciare
la squadra noepromossa in serie D

Nicola Gentile
di Paolo Baldi
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Mercoledì 6 Maggio 2015, 19:16 - Ultimo aggiornamento: 19:46
La vittoria di domenica contro il Fregene, e la conseguente promozione in Serie D, impone al Trastevere un momento di grande soddisfazione, sia per quanto fatto sul campo che per i risultati ottenuti in ambito societario: una vittoria su tutte è ascrivibile ai lavori al campo di Via Vitellia che hanno permesso alla società di Pier Luigi Betturri di ottenere il nulla osta per le porte aperte al pubblico, prima squadra romana nei campionati al di sotto della Serie D.

Per il presidente, amatriciano come mister Pirozzi e il vice-presidente Bruno D’Alessio, ora è il momento di godersi i frutti di un lungo lavoro: «La vittoria nel massimo campionato regionale di calcio con la conseguente promozione in serie D è stata vissuta dagli abitanti del rione di Trastevere con vivo entusiasmo. Anche le autorità comunali oltre che complimentarsi hanno mostrato molto interesse nei confronti del percorso fatto dal Trastevere calcio. E’ stato particolarmente considerato lo stile di correttezza e lealtà che anima la squadra, il suo fair play e infine i valori di vera sportività dei tifosi. Un giudizio positivo anche nei riguardi del logo stampato sulla maglia dei giocatori contro violenza e razzismo. E a seguito di tutto ciò le autorità municipali hanno promesso una memorabile festa in piazza Grande a Trastevere con ovvia spaghettata all’Amatriciana gratuita per tutti e così la festa avrà un colore internazionale».

Una chiosa, a proposito di quest’ultimo concetto, l’ha voluta esprimere anche il vice-presidente D’Alessio: «E’ chiaro che se parliamo di Festa a Trastevere, partendo da un’organizzazione amatriciana, non possiamo separare il contesto culinario da quello celebrativo. Diciamo che grazie a questo connubio uno dei quartieri più famosi del mondo e la salsa più famosa d’Italia andranno a braccetto». Il campo ha parlato chiaro, e l’artefice tecnico di questo miracolo (ma neanche troppo) sportivo è sicuramente l’allenatore Pirozzi, nato per vincere le sfide difficili: «Devo spartire i meriti di questo successo con il Direttore Sportivo Andrea Calce, con il quale ho uno splendido rapporto e con cui ho condiviso molte decisioni importanti nel corso della stagione. Abbiamo meritato di vincere questo campionato, giocando ungirone di ritorno eccezionale, con 41 punti conquistati su 51 disponibili. Questa cavalcata straordinaria è anche merito del mio staff, dal preparatore atletico Walter De Robertis al mio vice Fabrizio Cioffi, oltre che ovviamente anche a Morgan Croce, preparatore dei portieri. Un plauso anche al nostro staff medico, con Romano Franceschetti e suo figlio Paolo, determinati nel recupero di alcuni calciatori chiave della nostra squadra nei momenti più delicati della stagione. Ultimi ma non ultimi i miei ragazzi, i calciatori: voglio dedicare un pensiero soprattutto a quelli che hanno giocato meno, perché non dimentichiamo che il gol decisivo della gara con il Fregene è arrivato dalla panchina, da Nicolò Rocchi. Lui, come gli altri, si è sempre fatto trovare pronto ogni volta che l’ho schierato, soprattutto in corsa. Concludo facendo un grosso in bocca al lupo al Fiumicino, la squadra che più da vicino è stata nostra avversaria in questa lotta al titolo e alla quale auguriamo di poter superare il play-off».