E' una ricetta lunga e dettaglia quella progettata dal numero uno amaranto.
«In questo particolare difficile momento del calcio minore - ha detto- è necessario che tutte le componenti che formano il tessuto della nostra grande struttura dilettantistica si confrontino apertamente con onestà e previdenza verso gli sviluppi degli avvenimenti futuri. Quindi, i presidenti delle Società si fidino dei dirigenti della Lnd e quest'ultimi ascoltino con attenzione le attuali difficoltà delle Società espresse dai loro rappresentanti».
Il presidente Cosimo Sibilia ha dichiarato che nella prossima stagione, probabilmente il 30% delle società calcistiche scompariranno; pertanto se la proiezione risulterà esatta, delle 12350 società oggi esistenti in Italia ne rimarrebbero meno di 9000 e quindi, il milione e 45 565 di tesserati si assottiglierebbe a poco più di 700 mila calciatori, va ricordato che il 64% di questi è rappresentato dal settore scolastico e giovanile.
«Visto questo ipotetico e triste scenario,- ha proseguito Betturri - la Lnd dovrebbe fin da subito porre in essere una drastica riduzione delle proprie spese interne, sia presso i Dipartimenti, sia presso i Comitati regionali e le delegazioni per i prossimi 2-3 anni; blocco delle assunzioni del personale, cancellazione di consulenze, ridurre al minimo necessario spese per manifestazioni, premiazioni, trasferte, convegni, tornei, riviste, pubblicazioni e ogni altra spesa che possa essere possibile eliminare. A fronte di questi risparmi si potrebbe garantire alle società dilettantistiche una riduzione di spesa».
Le proposte:
1) ISCRIZIONE - fissare una quota di iscrizione ai campionati di tipo forfettaria, cioè onnicomprensiva di tutte le voci, nessuna esclusa, ovvero iscrizioni della prima squadra e di quelle delle giovanili, tesseramenti, spese per commissari di campo, ecc. e di ogni altra tassa e balzello; in questo modo ogni Società fin dall'inizio saprebbe l'importo esatto da versare all'Interregionale se milita in Serie D, oppure ai Comitati Regionali per le serie inferiori;
2) FIDEIUSSIONE - è bene che rimanga per garantire la regolarità dei campionati;
3) MULTE - nessuna ammenda pecuniaria, trasformare tutto in squalifiche e punti di penalizzazione;
4) COMMISSARI DI CAMPO - ogni società, almeno di Serie D e di Eccellenza, dovrebbe mettere a disposizione 1/2 dirigenti qualificati per svolgere gratuitamente questo servizio ove occorra;
5) ARBITRI E GUARDALINEE - obbligo che non provengano da residenze lontane oltre i 100 km, eccezion fatta per Sicilia e Sardegna;
6) BLOCCO RIPESCAGGI - sarebbe assai saggio per la prossima stagione 2020/21, bloccare ogni ripescaggio dalla serie C in giù; se in Serie D quest'anno sopravvivono ,per esempio, 144 delle attuali 166 squadre, si facciano 8 gironi anziché 9, questo per scongiurare che le tante Società ripescate si espongano ad investimenti che poi nel corso del campionato rischierebbero non poter onorare; e così via verso il basso.
«Questo discorso dovrebbe valere anche per le categoria di Eccellenza, Promozione, 1a e 2a categoria - continua Betturri - : vorrei ricordare che nel Lazio, per esempio, a fronte di 14 squadre che militano in serie D, ci sono 36 società di Eccellenza e ben 72 di Promozione. Tutte queste Società sopportano costi elevatissimi per sostenere questo tipo di campionati, che invece dovrebbero essere puramente dilettantistici; si pagano tasse d'iscrizione elevate, costi dei tesseramenti, costosi affitti dei campi di gioco per via delle omologazioni dei tappeti erbosi, delle tribune e dell' illuminazione,e soprattutto per i forti costi di manutenzione. Infine, già dalla Promozione è prevista la terna arbitrale, il commissario di campo, l'osservatore degli arbitri i cui costi, in gran parte, vanno inevitabilmente a gravare sulle Società stesse. Il blocco dei ripescaggi determinerebbe un naturale riequilibrio e distribuzione delle squadre nei vari livelli».
L'esempio: « Nella intera provincia di Latina,un territorio enorme che spazia dall'area metropolitana di Roma fino a quella di Napoli, vi sono appena 12 squadre di 3a categoria, ultimo livello del calcio, a fronte di 12 squadre che militano in Eccellenza e Promozione, è come dire che in Lombardia dove partecipano 24 squadre di Serie D vi fossero 24 squadre di serie A e B invece delle attuali 5!! L'anno scorso il presidente Zarelli del CR Lazio per completare l'organico della Promozione laziale composta da ben 72 squadre, ha dovuto far ricorso a ben 25 ripescaggi, questo ha determinato che, magari, una 5^ classificata in 1^ cat è stata promossa nella serie superiore: come voler dire che in serie A vengano assegnati 5 scudetti anziché uno! La penuria di squadre iscritte nei campionati di 3^cat in tutta Italia, serie che, invece, dovrebbe rappresentare lo zoccolo più importante e numeroso del calcio amatoriale - benché spesso incoraggiate con costo d'iscrizione zero- sono poche per il motivo che vengono promosse con estrema facilità alle categorie superiori, e questo per far cassa. Una Società appena iscritta, che dispone di un po' di liquidità e di una minima organizzazione, fa subito il salto in 2^cat e l'anno successivo passa in 1^cat e dopo ancora in Promozione, Iì i costi aumentano di molto e la Società fallisce. Questo riequilibrio, sicuramente potrebbe riportare il calcio dilettantistico nella sua giusta dimensione».
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