Gasparri sta con Totti: «Da Francesco analisi serena e condivisibile: non mi fido di questi nuovi investitori»

Francesco Totti e Maurizio Gasparri
di Stefano Carina
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Domenica 24 Novembre 2019, 00:02 - Ultimo aggiornamento: 00:06

Senatore Gasparri, ha letto le parole di Totti?
«Stavo appunto sfogliando le pagine dello sport de "il Messaggero". Che le devo dire? Fa bene, in questa fase della sua vita ha preso un altro percorso, ormai s'è organizzato con un'altra attività. Magari in futuro cambierà idea, del resto ha poco più di 40 anni. Non c'è un limite d'età per fare il dirigente come accade con i calciatori».
È a conoscenza del fatto che alcuni tifosi ci sono rimasti male a fronte di questa chiusura?
«E perché mai? Un conto è il fatto sentimentale, un altro quello professionale. Poi non ha detto nulla contro la Roma o i romanisti. Non è che se fa altre cose, Francesco diventa automaticamente contro la Roma. Tra l'altro allo stato attuale la società è ancora di Pallotta che ha fatto di tutto per metterlo in condizione di andarsene. Sapete come la penso, per me prima se ne va lui, invece, meglio è. Sinceramente non capisco questa delusione. Leggendo le parole di Francesco, mi sembrano delle riflessioni pacate e serene, prive di astio. Considerazioni di una persona che si sta organizzando per fare altre cose nella vita. Perché poi non dovrebbe essere prudente nei confronti di un gruppo che probabilmente nemmeno conosce? Anzi, il suo atteggiamento mi sembra improntato alla massima serietà. Meglio che sia sincero e sobrio nei confronti della gente com’è stato, piuttosto che dica cose ingannevoli».

Roma, Totti: «Se Friedkin mi chiedesse di tornare gli risponderei di no»

Cosa ne pensa del potenziale futuro acquirente, il Friedkin Group, interessato al club giallorosso?
«Non mi fido. Allo stato attuale non ho capito ancora chi è. Ho letto che ha l'esclusiva per distribuire le auto Toyota in alcuni stati negli Usa, quindi non è produttore. Mi si dirà che ha un capitale di 4,2 miliardi di dollari. Domando: quanto vuole investire nel calcio? Speriamo bene. Le racconto un aneddoto. Quando arrivò Pallotta incontrai in un pranzo l'ambasciatore americano in Italia dell'epoca. Gli chiesi, da tifoso, informazioni sul nuovo presidente della Roma e venni rassicurato. Non sa le cose belle che mi disse. Poi, invece, abbiamo visto un po’ tutti come sta finendo. Aspettiamo, seguiamo queste notizie con grande curiosità. Mi auguro che arrivi una proprietà più calda e vicina alla squadra. Se mi permette, io invece mi preoccuperei di quello che Francesco ha detto su Zaniolo».
Si riferisce al passaggio dell'intervista nel quale paventa il timore che possa venir ceduto a fine stagione?
«Proprio a quello. Non vorrei che lui, come futuro protagonista di questa nuova attività da procuratore, possa sapere cose che noi non sappiamo o che possa proporre al ragazzo, per conto di qualcuno, qualcosa di diverso. Mi auguro che Zaniolo rimanga ma non ci giurerei molto».

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