La Lazio sconfigge Totti nella finale di Supercoppa di calcio a 8

Nella partita giocata a San Giovanni l'ex capitano della Roma sconfitto dai biancocelesti sotto il suo murale

La Lazio sconfigge Totti: amara finale di calcio a 8 per l'ex capitano della Roma
di Gianluca Lengua
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Martedì 26 Aprile 2022, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Aprile, 09:15

San Giovanni si veste a festa, Francesco Totti è tornato. Il fermento nel quartiere si avverte già dalle prime ore del pomeriggio quando al campo della scuola calcio Romulea cominciano i preparativi. L'occasione è la finale di Supercoppa di calcio a 8 tra la Totti Sporting club e la Lazio Calcio a 8, terminata poi 4-2 per i biancocelesti. Francesco (che segnerà il gol del 3-2 su azione) è tornato dove tutto ebbe inizio, dove ha tirato i primi calci al pallone, dove ha frequentato le scuole e conosciuto gli amici che sarebbero diventati quelli di sempre.
Un quartiere che lo ha trattato come un figlio, che lo ha omaggiato con un murale che ritrae il suo volto disegnato sulla facciata della scuola Pascoli, tra via Sibari e via Apulia, le medie che ha frequentato nell'età in cui stava capendo di essere un fenomeno con il pallone tra i piedi: «A scuola ci andavo per modo di dire. È sempre bello rivedere tante persone con cui sei cresciuto», dice Francesco uscito dagli spogliatoi della Romulea con indosso maglietta e scarpini, pronto a giocare l'ennesima partita di calcio a 8. A proposito di scuola, la Pascoli è la stessa che ha frequentato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presente anche lui per l'occasione. Il primo cittadino ha assistito alla partita e ha premiato i vincitori: «Sono qui perché è anche il mio quartiere, ho frequentato le stesse scuole di Francesco e sono affezionato a questo campo». Sulle tribune sono tutti per l'ex capitano della Roma, grandi e piccoli, si sentono i cori dedicati a lui, un imponente servizio di sicurezza lo ha scortato all'interno degli spogliatoi e bloccato gli accessi al terreno di gioco.

Premio città di Roma per Francesco Totti

L'entusiasmo è alle stelle, la tribuna è gremita e prima della partita sia a Francesco sia Davide Moscardelli (suo compagno di squadra) gli è stato consegnato il Premio città di Roma da parte dell'Ente di Promozione sportiva e terzo settore Opes per essere due simboli nello sport della capitale e aver generato valore. Totti con il calcio non riesce a smettere, da quando ha lasciato la Roma ha sempre coltivato la passione per il calcio a 8 dando lustro a ogni partita che ha disputato, segnando gol da fuoriclasse che sono diventati virali sul web. Cerca di esserci sempre, sia quando si gioca in casa nel suo centro sportivo alla Longarina, sia quando le gare sono in trasferta in qualche circolo o scuola calcio della Capitale. Un legame profondo con il pallone che, però, per adesso non lo riporterà a Trigoria: «Non è in programma un mio ritorno.

Vengo all'Olimpico perché sono tifoso della Roma. Il mio futuro? Per adesso giocare a calciotto».

 

I rapporti con i Friedkin

Cambia argomento con un sorriso Francesco, anche se quel rapporto freddo che c'era un tempo con la proprietà Pallotta adesso non c'è più. I rapporti con i Friedkin sono più caldi e chissà che un giorno davvero torni a vestire quello stemma che lo ha fatto diventare grande. Il presente parla di un legame profondo con la sua città, con il suo quartiere: nel palazzo in via Vetulonia dove è nato tutti se lo ricordano e raccontano aneddoti di quando nel cortile giocava a pallone. O alla scuola Manzoni, le elementari storiche del quartiere davanti la casa in cui è cresciuto. Ieri è tornato, più grande, più importante e più conosciuto. Ma per tutti è sempre Francesco.

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