Totti in diretta con "Er Faina": «Mio figlio alla Lazio? Ci penserei...»

Totti in diretta con "Er Faina": «Mio figlio alla Lazio? Ci penserei...»
di Gianluca Lengua
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Giovedì 23 Aprile 2020, 16:36 - Ultimo aggiornamento: 17:13
«Mi figlio alla Lazio? Ci penserei». Francesco Totti sotterra l’ascia di guerra con i biancocelesti e ammette che se il figlio Cristian venisse chiamato a Formello lui non avrebbe nulla in contrario a lasciarlo andare: «Se dipendesse da me, ci penserei. Conoscendo Cristian, però, nemmeno mi farebbe mettere seduto. Seguirebbe lo stesso percorso che ho fatto io. Se quella fosse l’unica alternativa? O cambia lavoro o va a giocare alla Lazio», ha detto durante una diretta su Instagram con l’influencer di attestata fede biancoceleste Damiano Coccia in arte “Er Faina”. Nella lunga chiacchierata di quasi 45 minuti, Totti ha commentato l’andamento della Lazio in campionato prima che fosse interrotto a causa del Covid-19: «Lazio che sta disputando un campionato che nessuno si sarebbe mai aspettato. Ha 4/5 giocatori che possono giocare anche in altre squadre forti. Ha un allenatore bravo perché la Lazio non è una squadra da 1 punto dalla Juventus prima in classifica e 7 dall’Inter terza. Sta facendo un campionato top e se dovesse riprendere non so come andrebbe a finire. Serviranno fortuna, bravura e pochi infortuni». Non manca la stoccata dell’ex dirigente romanista alla gestione al presidente giallorosso Pallotta: «Non è stato lui a dirmi che non mi avrebbe rinnovato, me lo ha fatto arrivare. Mi dispiaceva perché quello che ho fatto per la Roma era un riconoscimento. Ho portato rispetto a 360 gradi, dal portiere al presidente, nessuno può dire qualcosa di male contro di me. Quando mi è arrivata la voce che erano rimaste solo due partite mi è crollato il mondo addosso anche se sapevo che stavo alla fine. Se avrei giocato altri tre anni? No, ma uno lo avrei fatto tranquillamente». Poi il ricordo di Franco Sensi: «Guai a chi me lo tocca perché lui è stato un padre con Rosella e tutta la la famiglia. Gli ho dato tutto quello che potevo dargli. È stata una cosa reciproca e non sputo nel piatto dove ho mangiato».
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