Prima le raccoglie in un libro, che diventano due, tre; poi ne fa un cd, che diventano due e tre, tipo la saga di Rocky. Totti tira fuori una verve comica e si scrolla di dosso la permalosità, poco tipica del romano. Totti fa ride’, si va dicendo da quel momento in poi, e quei libri e dvd vanno a ruba e il ricavato va in beneficenza. Fa ride perché è spontaneo, perché il finto tonto gli viene bene. E il finto tonto è sempre spendibile negli spot. Francesco diventa un’immagine cinematografica, un’icona da spettacolo e avanspettacolo. Un comico moderno. Memorabili gli spot della Vodafone in compagnia di Gattuso e della moglie Ilary. I nuovi Sandra e Raomondo, sussurrano in tanti.
Ma Totti non è cinematografico solo davanti a una telecamera e con un copione in mano, lo è anche in campo, nelle esultanze, lo è nelle conferenze e nelle interviste. E’ cinematografico dopo un gol: il selfie post rete nel derby di andata della stagione 2014-2015 lo ricorderanno tutti, sempre. E’ cinematografica la maglia “vi ho purgato ancora”, così come quella “sei unica” dedicata a Ilary (e un po’ anche alla Roma...). E’ cinematografico quando sussurra a Tudor, zitto ne hai presi quattro, vai a casa. Lo è quando, in panchina, stuzzica Pjanic versandogli addosso qualche goccia d’acqua o quando si mette a palleggiare con un raccattapalle. Carlo Verdone lo pensa protagonista di un suo film, gli spot pubblicitari della Vodafone sono terminati ma ora ne ha girati altri per nuove aziende (fa il poliziotto, il dentista con la 10 Lotto e il capotreno con la Roma/Frecciarossa) e quelle immagini torna ad essere divertente anche senza Gattuso e Ilary. Rocco Siffredi lo ha eletto come suo erede nei film porno. Oddio, magari qui stiamo esagerando. O forse no?
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