Chissà come sarebbe andata, ieri, se ci fosse stato in campo Francesco Totti. Il Capitano (con la c maiuscola, ovviamente e con la fascia al braccio nonostante siano più di quattro anni che non gioca più) di stracittadine ne ha giocato parecchie: alcune le ha vinte meritatamente, altre perse malamente, e altre ancora pareggiate. Il derby di ieri che, oltre la vittoria alla Lazio, ha regalato anche spettacolo ai tanti tifosi che sono tornati a respirare aria di festa e di pallone magari sarebbe andato diversamente con lui, ciò che è certo, però, è che per l'ex numero 10 (per antonomasia, quasi) della Roma oggi sarà un quarantacinquesimo compleanno un po' amaro. Ma poi ci sono tutte le sue magie: i colpi di tacco, il cucchiaio, gli assist, i cambi di campo al volo.
Totti, 45 anni con la Roma nel cuore
Totti non ha bisogno di presentazioni, perché era, è e sarà sempre la Roma.
In 28 anni passati "con la Roma nel cuore", il campione del mondo del 2006 e il vincitore dello scudetto del 2001, nonché la Scarpa d'oro del 2007 ha vissuto un rapporto altalenante con i "cugini", dicevamo. Era il 6 marzo del 1994 quando per la prima volta, e da diciassettenne, l'ex capitano esordì in una stracittadina, a lanciarlo fu Carlo Mazzone - anche la prima sconfitta. Poi c'è stato il primo degli undici gol segnati, nessuno come lui nella storia dei derby: il 29 novembre 1999, più di cinque anni dopo, Totti mette la firma nel 3-3 finale contro la Lazio. E l'ultimo, in Coppa Italia, il 4 aprile del 2017, vinto 3-2 dai giallorossi.
Ma la Coppa Italia rimanda anche ad altro, a quel 26 maggio 2013 che qualsiasi tifoso della Roma, e il capitano in primis, vorrebbe cancellare. Poco importa, comunque, perché tra magliette, dichiarazioni d'amore, selfie, sfottò, Francesco Totti è stato il giocatore ad aver disputato più incontri contro i biancocelesti, ma soprattutto è stato il simbolo della romanità in campo. E questo basta per sorridere, sempre. Anche dopo un derby perso il giorno prima del tuo compleanno.