La Roma e Fonseca "United" alla meta. Paulo «Guai a sottovalutare il campionato»

foto Mancini
di Stefano Carina
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Domenica 18 Aprile 2021, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 20:58

Ora viene il difficile. Dimenticare l’euforia legata al raggiungimento delle semifinali in Europa League e concentrarsi nuovamente sul campionato che al momento regala pochi sorrisi. La Roma è settima a 7 punti dal quarto posto, dietro la Lazio sesta che però deve recuperare una gara con il Torino. Proprio i granata sono gli avversari del pomeriggio, in piena lotta salvezza. Fonseca prova a rilanciare: «Abbiamo i nostri obiettivi in campionato che non dobbiamo dimenticare, voglio quindi una squadra concentrata. Da qui alla fine sarà importante vincere le nostre partite. Non si può pensare ad altro se non vinciamo con il Torino». L’analisi di Paulo è lucida. Nonostante l’obiettivo raggiunto in Europa, il traguardo stagionale (qualificazione in Champions) è lontano. In coppa mancano tre gare, in campionato otto. E nelle prossime tre, probabilmente si deciderà il destino della Roma, almeno in questo torneo. I giallorossi saranno infatti sia arbitri della lotta per non retrocedere - incontrando oggi il Torino e domenica prossima il Cagliari - che artefici del loro destino. Giovedì arriva l’Atalanta, l’ultima chance per accorciare sul quarto posto vincendo il primo scontro diretto nel torneo. Della serie: il Manchester United (gara d’andata a fine mese, il 29) può attendere. 
ORGOGLIO 
La squadra uscita stremata dal confronto con l’Ajax, ha potuto usufruire di un giorno di riposo. Ieri tutti nuovamente in campo per la rifinitura. Alcune scelte sono obbligate, viste le assenze (mancheranno gli infortunati Zaniolo, Smalling, Spinazzola, Kumbulla, El Shaarawy e lo squalificato Pellegrini).

Altre saranno legate alla logica del turnover. Almeno un paio i ballottaggi: nel terzetto difensivo Fonseca deve scegliere tra lo stremato Mancini e Cristante (favorito) che sta gestendo da tempo un problema al pube. Sulla fascia destra, invece, riposa Karsdorp, non al meglio: Reynolds parte davanti a Santon. In avanti spazio al trio spagnolo (Pedro e Perez a supporto di Mayoral) anche se la risposta sibillina su Pastore («Vediamo») lascia aperto uno spiraglio per una sorpresa. Nessun stupore invece per la replica del tecnico quando gli viene chiesto se abbia mai pensato a qualcosa per rompere lo stallo nel quale vive, con media e tifosi divisi sul suo operato: «Non lavoro per convincere le persone, ma per la Roma. Quando si vince ci sono più persone dalla mia parte, quando non vinciamo più contro. Non è solo con Fonseca, ma con tutti gli allenatori. Per me l’importante è fare il bene del club». Dopo le partite di Europa League, la Roma ha perso 18 punti sui 33 disponibili. Stanchezza ma non solo: «Mi piacerebbe rivedere in campionato la stessa concentrazione e determinazione, l’aggressività difensiva dimostrata nel doppio confronto con gli olandesi. È importante che la squadra sia sempre sicura difensivamente». Magari a partire già da oggi, quando incrocerà Belotti, designato a rappresentare il futuro giallorosso. Il domani di Fonseca, invece, è quantomai in bilico: «Non ci penso. Per me conta soltanto la prossima gara. E quindi il Torino ». Un refrain che ogni giorno che passa, diventa sempre più stonato. 

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