Tokyo 2020, derise l'Olocausto: licenziato il direttore artistico della cerimonia di apertura

Tokyo 2020, fece una battuta sull'Olocausto: licenziato il direttore artistico della cerimonia di apertura
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Giovedì 22 Luglio 2021, 06:24 - Ultimo aggiornamento: 15:39

Il direttore artistico della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo, Kentaro Kobayashi, è stato licenziato dal suo incarico a causa di una battuta sull'Olocausto che risale a diversi anni fa. Lo hanno annunciato gli organizzatori alla vigilia della cerimonia in programma domani. «Abbiamo appreso che - ha detto ai giornalisti il presidente di Tokyo 2020, Seiko Hashimoto - in una performance artistica passata» Kentaro Kobayashi «ha usato un linguaggio irrispettoso su un tragico fatto storico». 

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In uno sketch del 1998, Kobayashi e un altro comico fingevano di essere una coppia di famosi intrattenitori televisivi per bambini e lo stesso Kobayashi faceva riferimento ad alcuni ritagli di bambole di carta, descrivendoli come «quelli di quella volta che hai detto 'giochiamo all'Olocausto'».

Il duo comico poi scherzava immaginando la rabbia del produttore dello show a causa di questo riferimento all'Olocausto. Questa scenetta «che avevo scritto conteneva linee estremamente inappropriate», si è scusato in una dichiarazione Kobayashi, una personaggio dello spettacolo molto famoso in Giappone.

«Qualsiasi persona, per quanto creativa, non ha il diritto di deridere le vittime del genocidio nazista. Il regime nazista gasò anche i tedeschi disabili. Qualsiasi associazione di questa persona alle Olimpiadi di Tokyo insulterebbe la memoria di 6 milioni di ebrei e sarebbe una crudele presa in giro delle Paralimpiadi», ha dichiarato il rabbino Abraham Cooper, Decano Associato della SWC e Direttore dell'Azione Sociale Globale.

Tokyo 2020, Bach: cerimonia momento di sollievo

«Come mi sentirò entrando allo stadio per la cerimonia di apertura? Non sono un profeta. Vedremo. Penso che la cerimonia di apertura delle Olimpiadi sarà un momento di gioia e sollievo». Lo ha detto il presidente del Cio, Thomas Bach, in vista dell'apertura di Tokyo 2020 in programma domani. Bach ha parlato di «una sensazione di sollievo perché la strada per questa cerimonia non è stata delle più facili. Il movimento olimpico è al centro della società - ha aggiunto - e non viviamo in un mondo tranquillo, viviamo in un mondo molto fragile_ dobbiamo reagire a questo e trovare la strada giusta per il movimento olimpico».

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Bach, parlando a margine di una conferenza per Brisbane 2032, ha parlato di «gioia in particolare per gli atleti, perché so quanto desiderano questo momento e possono finalmente goderselo in circostanze molto speciali. E una sensazione di sollievo perché la strada per questa cerimonia di apertura non è stata delle più facili. C'è un detto che dice: 'se senti questo tipo di sollievo, ci sono pietre che cadono dal tuo cuore, quindi se senti alcune pietre che cadono poi forse vengono dal mio cuorè». Sul bilancio dei suoi primi mandati e in vista del prossimo decennio del movimento olimpico, Bach ha chiarito: «Pensavo che a partire da Tokyo avremmo avuto un periodo tranquillo. Incrocio le dita per il resto del mio mandato, e ancor di più per il mio successore. Il movimento olimpico è al centro della società e non viviamo in un mondo tranquillo, viviamo in un mondo molto fragile, e quindi dobbiamo reagire a questo e trovare la strada giusta per il movimento olimpico». «Ma vedremo - ha concluso il numero uno dello sport mondiale - una volta finita la crisi sanitaria, ci saranno conseguenze politiche, economiche e sociali. Negli ultimi due anni c'è stato un movimento all'interno del Cio per creare stabilità e abbiamo cercato di rendere le nostre procedure più flessibili per creare stabilità in questo mondo turbolento e fragile».

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