Tifosi allo stadio? E' presto, per ora stadi a porte chiuse tra sagome di cartone e silenzi

Tifosi allo stadio? E' presto, per ora stadi a porte chiuse tra sagome di cartone e silenzi
di Alessandro Angeloni
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Domenica 24 Maggio 2020, 07:30
Un addio al calcio senza tifosi non si era mai visto. E’ successo, come si dice in questo preciso momento storico, per colpa del coronavirus. La bandiera dell’Athletic Bilbao Aritz Aduriz si è congedato a trentanove anni dal suo pubblico, salutando uno stadio vuoto. Un addio vero, un saluto virtuale. Uno come Arduiz meritava di più, sicuro. Tutto si è svolto in piena solitudine, il calciatore era in compagnia soltanto della famiglia e con i compagni: cornice triste in uno stadio, il mitico San Mamés, totalmente deserto. C’è bisogno della gente, il prima possibile, anche per gli addii, per i momenti tristi. Perché va bene rivedere la palla rotolare, ok le trasmissioni televisive, ma questo non è calcio, almeno è ciò che pensano tanti tifosi, dall’Italia alla Germania, dove tutto è ripartito prima. Due giornate di campionato, le solite urla nel silenzio negli stadi della Bundesliga. La gente per strada con gli striscioni in mano, domenica scorsa e ieri, ce ne saranno pure oggi. Sempre dalla Spagna arriva il grido di dolore dei due club finalisti della Coppa del Re: Athletic e Real Sociedad, che non vogliono giocare a porte chiuse la finale, tutti chiedono a gran voce che questa sfida di disputi con il pubblico. 
STRISCIONI
Difficile dire oggi se questo accadrà, ma pian piano, con il ritorno alla normalità, sarà un’esigenza sempre più pressante, e non solo in Spagna. In Italia ancora si deve cominciare, il problema verrà posto più in là. Forse dalla prossima stagione. In Germania intanto si fa quel che si può: ci sono società che fanno mini incassi, vendendo ai tifosi la possibilità di essere presenti in foto, raffigurati in una sagoma di cartone. Prezzi modici, ma è già qualcosa. Anche lì si protesta, sia nella prima che nella seconda giornata, tanta gente ha esibito striscioni ricordando che «senza pubblico non esiste calcio», intanto allo stadio vanno virtualmente. Vediamola come un primo passo. Chi ha avuto la brillante idea di incassare con le sagome? Il Borussia Moenchengladbach. La squadra tedesca allenata da Marco Rose, anche ieri, in occasione della sfida casalinga contro il Bayer Leverkusen, ha giocato tra le sagome: posto acquistabile, quindi acquistato, al prezzo di 19 euro. Il club ha ricevuto le foto dai tifosi e ha riprodotto la loro immagine, posizionandola in corrispondenza del posto acquistato in tempi di assenza del virus. Niente incidenti, nessun rumore assordante, nessun tamburo. E’ calcio anche questo. Sì, ma non calcio vero.
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