Tavecchio, nasce il nuovo club Italia: «Niente direttore tecnico e più poteri a Ventura»

Tavecchio, nasce il nuovo club Italia: «Niente direttore tecnico e più poteri a Ventura»
di Ugo Trani
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Martedì 30 Agosto 2016, 15:59 - Ultimo aggiornamento: 18:31

dal nostro inviato
COVERCIANO Il presidente Tavecchio e il direttore generale Uva hanno presentato, nell'Aula Magna di Coverciano, la nuova struttura e il nuovo organigramma del Club Italia che, completamente rivisto e rinnovato, punta a essere punto di riferimento dell'eccellenza tecnica e scientifica al servizio delle squadre azzurre.

Sono state istituite 4 nuove aree per potenziare la struttura e supportare le nazionali maggiori e le giovanili (maschili e femminili: 17 rappresentative, compresi il calcio a 5 e il beach soccer):
1) MEDICA: coordinatore il professor Andrea Ferretti;
2) PERFORMANCE E RICERCA: responsabile Walter di Salvo (grazie alla collaborazione tra la FIGC e la Federazione del Qatar);
3) SCOUTING: responsabile Mauro Sandreani;
4) MATCH ANALIST: responsabile Antonio Gagliardi.
Il coordinamento delle nazionali giovanili è stato affidato invece a Maurizio Viscidi (maschili) e Antonio Cabrini. NIENTE DT
Nell'organigramma del Club Italia, per il momento, scompare la figura del direttore tecnico. Tavecchio, prima dell'Europeo, aveva scelto Lippi che poi si è chiamato fuori prima ancora che là Corte d'appello Federale confermasse l'incompatibilità del suo ruolo con quello del figlio Davide che fa il procuratore. Adesso il presidente della Figc ha deciso di rinunciare al dt.
«Mi sono accorto che, anche valutando i costi, non ne abbiamo bisogno. Ed è una figura surrettizia. Voglio dare più potere al nostro ct Ventura». Uva è d'accordo: «Creata questa struttura, ci sembra meno indispensabile di prima». Il dg aggiunge: «Adesso gli altri, nelle varie aree, dovranno faranno qualcosa di più».
CT PROPOSITIVO Ventura ascolta Tavecchio e Uva. Il presidente federale si schiera al fianco del ct che vuole varare l'Italia sperimentale per far cresce i giovani, da chiamare in raduni dedicati proprio a chi non viene convocato nela nazionale maggiore. «E' un'idea interessante. Non può che far piacere ai nostri club che puntano alla valorizzazione dei loro giocatori. Appoggeremo il ct. E non vedo quali sono i motivi per cui le società dovrebbero opporsi».

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