STRATEGIA
L’alleanza Tare-Inzaghi (ieri l’annuncio ufficiale del rinnovo del tecnico sino al 2021) ha riaperto un nuovo ciclo. Adesso, perché per il ds dovrebbe essere di nuovo in bilico? Non torna qualcosa nel piano, a meno che non sia strategico. A Tare potrebbe non andar giù l’idea di rinnovamento dirigenziale che ha in mente Lotito. Due anni fa era stato inserito Peruzzi nel quadro, quest’anno D’Angelo nella sicurezza ed è in arrivo uno Slo. Il presidente aveva pure pensato a una nuova figura (si era parlato di Mauri) per limitare ulteriormente il potere di Tare e arginarlo nel suo ruolo. Perché nell’ultima stagione, non solo alcune scelte d’Inzaghi, ma pure altri atteggiamenti del ds lo hanno infastidito. La simbiosi fra i due poi per Lotito è diventata quasi un pericolo.
APERTURA
Spalleggiato forse proprio dall’amico Tare, Simone aveva passato l’ultimo mese a godere delle notizie sull’interessamento della Juve, dell’Atalanta e poi del Milan per presentarsi forte dei tanti estimatori al tavolo. Guarda caso così Lotito ha accettato un compromesso con l’allenatore sul prolungamento biennale (a 2 milioni più bonus) e sul mercato. Inzaghi voleva la conferma dei big, ecco la via di mezzo. Se andrà via Milinkovic, potrà così restare almeno Luis Alberto: «So che il mister mi adora e mi stima, per questo a Roma sono contento, anche se non conosco i piani futuri della Lazio». Insomma, non chiude alcuna porta alla permanenza, lo spagnolo, ma nemmeno a una sorpresa gradita dietro l’angolo: «Lopetegui è l’allenatore che mi ha fatto debuttare con la Spagna, io non chiuderò mai le porte al Siviglia perché è la squadra del mio cuore che mi ha dato tutto e sarebbe bello tornare un giorno». Se non arriverà un’offerta da almeno 30 milioni alla Lazio, dovrà far sparire questo pensiero. Con queste parole, Lotito almeno lo avrà visto motivato, lui potrà ottenere un adeguamento: «Ho firmato già un contratto di tre anni e ancora il club non mi ha chiamato per il rinnovo». Nell’affare Jony il suo entourage sta lavorando anche a questo con Tare. Un altro gioco di potere.
PREMIO
Per fortuna, al di là dei singoli, la Lazio resta da sola al potere. Dopo la Juve, è l’unica squadra ad aver alzato un trofeo ed è l’orgoglio della capitale. Per questo la sindaca Virginia Raggi consegnerà un riconoscimento per la vittoria della Coppa Italia al club biancoceleste in Campidoglio, la premiazione andrà in scena all’inizio di luglio, prima della partenza per il ritiro di Auronzo. Chissà che Lotito non possa riportare in auge anche il tema stadio. Per la prima volta nelle scorse settimane aveva aperto a Fiumicino, come alternativa ai suoi terreni sulla Tiberina da anni stallo. In realtà pare che il presidente abbia un altro piano (location) nascosto.
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